Villanova d’Albenga. Terremoto al vertice di Piaggio Aerospace. Carlo Logli non è più amministratore delegato dell’industria aeronautica villanovese e di Sestri. L’ex CEO, entrato in carica nel maggio 2014, ha deciso – di comune accordo con l’azionista – di rimettere le deleghe con effetto immediato. L’incarico di amministratore delegato sarà assegnato ad interim dalla proprietà – ovvero il fondo Mubadala – a Renato Vaghi, che attualmente è il direttore operativo. Il nuovo amministratore delegato avrà il difficile compito di gestire la crisi attuale, sino a quando il processo di transizione non verrà completato con la nomina di un nuovo Amministratore Delegato.
Carlo Logli continuerà a collaborare con il Gruppo nel ruolo di senior advisor del Presidente di Piaggio Aerospace, Ali Al Yafei, e del Consiglio di Amministrazione della Società. Era entrato a far parte del Gruppo nel 2013 nel ruolo di Chief Restructuring Officer, con l’obiettivo di gestire il piano di rilancio necessario a far fronte alle difficoltà che hanno investito il settore dell’aviazione d’affari.
“A nome del Consiglio di Amministrazione e di tutti i dipendenti della società, vorrei trasmettere a Carlo Logli i miei più sentiti ringraziamenti per il servizio reso presso Piaggio Aerospace – ha commentato il Presidente Al Yafei – Carlo ha dimostrato di possedere grandi doti di leadership, guidando l’azienda in un periodo che ha visto la realizzazione di una sede produttiva all’avanguardia a Villanova d’Albenga, nonostante le difficili condizioni del contesto economico. È ora arrivato il momento che un nuovo Amministratore Delegato porti a compimento il piano industriale recentemente annunciato, con l’obiettivo di garantire a Piaggio Aerospace un futuro sostenibile”.
Secondo alcune voci l’a.d. avrebbe pagato a caro prezzo un ritardo sull’operatività del P.1HH Hammer Head, il drone a pilotaggio remoto precipitato nel mare di Trapani lo scorso 31 maggio.
C’è poi la grana del piano industriale presentato un mese fa che prevede il dimezzamento della forza lavoro e la chiusura del sito di Genova. Con quel piano l’obiettivo di Piaggio Aero è cercare di far fronte alla grave crisi di liquidità e sopratutto al debito con le banche è arrivare all’inizio del 2017 dimezzando l’attuale numero di dipendenti che passerebbero grossomodo dagli attuali 1260 tra Genova e Villanova d’Albenga a 650. Un’operazione che verte su due operazioni: la dismissione attraverso la cessione a terzi dell’attività dei Motori e della manutenzione e la trasformazione degli attuali cassaintegrati (132, di cui 90 a genova) in esuberi. Una prospettiva drammatica per i lavoratori.
Nell’ultimo incontro al Mise Fiom, Fim e Uilm avevano ottenuto la sospensione della procedura fino ad inizio settembre quando dovrebbe essere convocato un vertice davanti alla presidenza del consiglio che si dovrebbe svolgere agli inizi di settembre. Nel frattempo, già la prossima settimana ci sarà un incontro in Regione. Il piano industriale fra l’altro dovrà ottenere l’ok delle banche: in caso contrario il rischio è quello del fallimento.