Vendone. Una prova che potrebbe rappresentare la svolta dell’inchiesta sulla scomparsa di Frigentina del Rosario Picariello. I carabinieri infatti, dopo l’ennesimo sopralluogo nei boschi di Vendone con l’ausilio dei cani specializzati nella ricerca di cadaveri, hanno ritrovato alcuni frammenti di ossa: al momento sono classificati come reperti “di natura da definire”, ma secondo i primi riscontri potrebbe trattarsi dei resti della donna.
La speranza degli investigatori è che il reperto organico possa aiutarli a risolvere un giallo iniziato nel febbraio di due anni fa, quando la donna era sparita nel nulla dalla sua casa. Inizialmente si era pensato ad un allontanamento volontario, poi era stata considerata l’ipotesi della disgrazia (si era pensato che Frigentina potesse aver avuto un malore nel bosco) e, di recente, si era registrata un’accelerata sula pista del delitto tanto che sul registro degli indagati, con l’accusa di omicidio volontario e soppressione di cadavere, è finito il compagno Bruno Berton.
Finora, però, del corpo di Frigentina non era mai stata trovata alcuna traccia: la donna era sparita nel nulla. Adesso il ritrovamento di questi piccoli frammenti di ossa, appunto di “natura da definire”, potrebbero rappresentare la svolta per gli inquirenti che, coordinati dal sostituto procuratore Daniela Pischetola, indagano sul caso.
I reperti saranno inviati ai militari del Ris di Parma, che avranno il compito di accertare se le ossa possano essere i resti della donna scomparsa. Se così fosse, l’inchiesta registrerebbe certamente un importante passo in avanti.