In sicurezza

Isola Gallinara, rinforzata la banchina dell’approdo che torna agibile dopo 2 anni fotogallery

Gli interventi di consolidamento dello scalo sono costati 200 mila euro ed effettuati su provvedimento del Demanio

isola gallinara lavori

Albenga. Gli operai della Cogeca di Albenga, su incarico della Alloro di Chiavari, hanno lavorato per due mesi e alla fine sono riusciti nell’impresa: la banchina centrale del porticciolo dell’isola Gallinara collassata nel febbraio 2014 è stata rinforzata, come è stato sistemato il sollettone. Dunque il piccolo approdo torna agibile dopo due anni di divieto di attracco anche per ragioni di sicurezza.

Gli interventi sono stati disposti dal Demanio ed hanno avuto un costo di 200 mila euro. Più volte tecnici e ingegneri arrivati anche dalla Regione hanno effettuato sopralluoghi e perizie per stabilire il cronoprogramma dei lavori iniziati due anni dopo che la banchina era sprofondata per via delle violente mareggiate. Mancavano i fondi per poter aprire il cantiere. Il Demanio li ha trovati e il 30 giugno scorso i tecnici della Cogeca hanno avviato l’intervento che ha previsto il rinforzo totale del corpo centrale dell’approdo e la sua messa in sicurezza.

E’ probabile, ma non si conoscono i tempi, che lo stesso Demanio voglia anche sistemare i moli di questo “approdo da rifugio” come viene riconosciuto dalle carte nautiche. Ma va precisato che sarà poi il Comune a rilasciare le concessioni per l’attracco. Di sicuro verrà assegnata alla proprietà ovvero alla Gallinaria Srl. La società è “padrona” della grande tartaruga naturale che si affaccia davanti ad Albenga e che domina tutta la costa tra Capo Mele e l’isola di Bergeggi, altra area protetta e di proprietà della famiglia di albergatori Zunino.

I lavori sulla Gallinara, quelli più consistenti, sono praticamente conclusi. La prossima settimana il cantiere verrà smantellato e quindi, come detto, spetterà al Comune rilasciare le concessioni per l’attracco dei natanti di proprietà. Sull’isola, per ragione di sicurezza, vive stabilmente il guardiano Daniele Basso che ha seguito passo passo l’intervento dell’impresa subappaltatrice che materiale ha eseguito l’intervento all’interno dello scalo. Solo a lui era consentito l’accesso, vietata invece la possibilità di sbarcare per tutti gli altri.

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