Regione. “Credevamo esistesse un limite anche all’incoerenza e alla schizofrenia. Ieri il Partito Democratico è riuscito nell’impresa di superarlo (e doppiarlo), avviando una vergognosa propaganda politico-mediatica per chiedere un Consiglio straordinario sui farmaci Pht”.
Così i consiglieri regionali e i deputati del Movimento 5 Stelle a proposito della “questione farmaci”: “Si tratta di una battaglia sacrosanta, che come MoVimento 5 Stelle abbiamo sostenuto e combattuto, pressoché in solitudine, a Roma come in Regione, contro lo stesso Partito Democratico che ora a livello locale, si è svegliato all’improvviso in un rigurgito di coscienza tanto ridicolo quanto tardivo”.
“Ma come? – si chiede Matteo Mantero, deputato pentastellato Camera – È lo stesso Pd che a Roma, in Commissione Bilancio, ha bocciato sistematicamente tutti gli emendamenti presentati dal M5S per estendere l’esempio virtuoso di Imperia a tutto il paese. Il parere del governo, a trazione Dem, è stato contrario anche al mio ordine del giorno in cui chiedevo che la distribuzione dei farmaci Pht non portasse aggravi di spesa per il servizio sanitario nazionale. In aula i colleghi “democratici” liguri non hanno esitato a votare contro”.
“Insomma, ostruzionismo su tutta la linea da parte di quello stesso partito che oggi si erge a paladino del taglio agli sprechi nella sanità ligure! E lo fa con la boutade di un Consiglio straordinario che ai liguri costerebbe la bellezza di altri 10mila euro – ricorda il portavoce ligure Andrea Melis – Più che un Consiglio straordinario, ci permettiamo di dargli uno straordinario consiglio: facciano pace con se stessi e decidano, una volta per tutte, da che parte stanno. Dalla parte dei cittadini o da quella delle lobby?”
“Fiduciosi in una pronta risposta, noi come MoVimento 5 Stelle andiamo avanti e ricordiamo all’assessore Viale che, andando avanti di questo passo, la Regione rischia di incorrere in un danno erariale, che alla fine graverà, come sempre, sulle tasche dei cittadini – conclude Melis – Per questo siamo pronti anche a rivolgerci anche alla Corte dei Conti. Un atto doveroso per difendere quel poco di sanità pubblica che rischia di rimanere in Liguria dopo 5 anni di Toti. Con la complicità del Partito Democratico”.