Pallanuoto

Avvio disastroso, la rimonta non riesce: il Settebello giocherà per il bronzo

Azzurri sconfitti dalla Serbia; nella finale per il terzo posto se la vedranno con il Montenegro

Settebello

Tovo San Giacomo. L’Italia perde per 10 a 8 la semifinale con la Serbia campione del mondo e d’Europa e sabato 20 agosto alle ore 18 affronterà il Montenegro nella finale per il terzo posto.

La squadra azzurra va sotto 6-0 nei primi dodici minuti, poi reagisce e prova la rimonta. Impresa difficile contro una compagine solida come quella di Dejan Savic che a Rio 2016 raggiunge la prima finale olimpica della sua storia, dove sabato troverà la Croazia campione olimpica in carica che nell’altra semifinale ha battuto 12-8 il Montenegro vicecampione d’Europa, che a gennaio ha dato spettacolo a Belgrado, fermato soltanto dalla Serbia in finale.

Il ct Campagna lo aveva detto alla vigilia, “mi aspetto che la Serbia ci aggredirà dall’inizio per metterci in difficoltà sul piano fisico e psicologico”. Così è stato. “Peccato – commenta Alessandro Campagna -, abbiamo perso una grande opportunità di fare un salto di qualità sotto tutti i punti di vista. Per la prima volta non abbiamo interpretato la partita come avevamo previsto. La Serbia non ha mollato un centimetro e ha giocato fino alla fine; è quello che dovevamo fare anche noi fin dall’inizio. Non è stata la Serbia che ci aveva schiacciato ai mondiali di Kazan, un po’ ci abbiamo messo del nostro. Faccio i complimenti alla Serbia, perché merita la finale olimpica per quello che ha fatto vedere negli ultimi tre anni, ma oggi con meno paura e tensione potevamo metterla in difficoltà. Sul 6 a 0 dovevo dare una scossa alla squadra, mandare un messaggio di reazione e tentare tutte le carte possibili. Stefano Tempesti non aveva giocato male. Marco Del Lungo è stato bravo a farsi trovare pronto. Adesso concentriamoci sulla finale per il bronzo, che è molto importante. Anche con il Montenegro ci sarà da soffrire e spero che i ragazzi traggano insegnamento da questa lezione e che sul piano fisico e nervoso riescano a cominciare meglio”.

Deluso, come tutti gli altri, Michale Bodegas: “Abbiamo iniziato veramente male. Dobbiamo imparare da questa partita e reagire subito. Fare tesoro dell’atteggiamento che abbiamo avuto. Oggi siamo delusi ma da stasera pensiamo al Montenegro e massima concentrazione“.

Da quando si è divisa dal Montenegro, diventando stato a sé, la Serbia ha conquistato due medaglie di bronzo ai Giochi Olimpici di Pechino 2008 e Londra 2012 battendo in entrambe le edizioni proprio il Montenegro: 6-4 in Cina e 12-11 in Inghilterra. Serbia e Montenegro insieme, invece, erano state d’argento ad Atene 2004, battute dall’Ungheria in finale 8-7.

La partita. In vasca undici giocatori che nell’ultima stagione hanno militato nella Pro Recco campione d’Italia. Avvio shock per l’Italia con la Serbia che colpisce alla prima superiorità numerica con Prlainovic, poi fa 3-0 con Nikic e Dusko Pijetlovic. La formazione azzurra fallisce quattro superiorità numeriche (di cui una doppia) ma è anche sfortunata quando a Figlioli viene annullato il gol per interferenza del giocatore serbo espulso e quando gli arbitri non vedono la spinta di Nikic per liberarsi in occasione del secondo gol.

Gli azzurri hanno difficoltà a scrollarsi di dosso la pressione. Sono abili nel procurarsi le superiorità numeriche, un po’ meno nel concretizzarle. La Serbia continua a macinare gioco e gol e si porta sul 6-0 dopo 11’47”. Christian Presciutti prova a dare la scossa ma la palla colpisce l’interno della traversa e ricade sulla linea: fortunato Branislav Mitrovic. Gallo interrompe il digiuno dopo 14’08” di gioco e Velotto realizza la prima superiorità numerica a 6 secondi dalla sirena del secondo periodo.

E’ un buon Settebello nel terzo e quarto tempo ma lo strappo da ricucire è pesante; Del Lungo para su Stefan Mitrovic, Gocic e Prlainovic. La Serbia torna al gol, con un pizzico di fortuna, dopo 8’31” con il guizzo di Nikic ai due metri, al termine di un’inferiorità che l’Italia aveva difeso bene. La terza frazione si chiude sul 2-7.

La squadra italiana si sblocca ed inizia una rimonta difficile e generosa; Christian Presciutti due volte in superiorità, Velotto, Figlioli, Gallo e Bodegas (anche lui con l’uomo in più) ricuciono il gap. Ma aumenta il rammarico per quei primi quattordici minuti. La Serbia difende a pressing, non molla fino all’ultimo secondo e Mandic gela Del Lungo con un diagonale dagli otto metri a 3’39” dalla fine. La partita termina con 2 reti di scarto.

Il tabellino:
Italia – Serbia 8-10
(Parziali 0-3, 2-3, 0-1, 6-3)
Italia: Tempesti, Di Fulvio, Gitto, Figlioli 1, Fondelli, Velotto 2, Nora, Gallo 2, C. Presciutti 2, Bodegas 1, Aicardi , N. Presciutti, Del Lungo. All. Alessandro Campagna.
Serbia: G. Pjetlovic, Mandic 1, Gocic, Randelovic, Cuk, D. Pjetlovic 1, Nikic 2, Aleksic, Jaksic 1, Filipovic 2, Prlainovic 2, S. Mitrovic 1, B. Mitrovic. All. Dejan Savic.
Arbitri: Stavridis (Gre) e Flahive (Aus).
Note. Ammoniti Campagna per proteste nel secondo tempo e Savic nel quarto. Superiorità numeriche: Italia 4 su 15, Serbia 6 su 11.

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