Savona. “Maria Minetto, la donna di 80 anni a letto a causa di alcune gravi malattie e soccorsa ieri nella sua abitazione a Vado Ligure, era conosciuta dai servizi sociali che da tempo si stanno occupando di lei”. La precisazione arriva dal Comune di Vado Ligure, che parla del caso dell’anziana vadese.
L’anziana, costretta a letto, malata e soprattutto sola, è stata soccorso ieri dai membri del Gruppo Antipolitico Savonese, ora si trova ricoverata nel reparto di traumatologia dell’ospedale San Paolo di Savona. Secondo quanto appreso gli esami del sangue hanno evidenziato una gravissima anemia, per un abuso eccessivo di anticoagulanti: i medici l’hanno trovata disidratata. Il caso dell’anziana abbandonata e in quelle condizioni è diventata un caso, sul quale è arrivata oggi la precisazione del Comune di Vado Ligure: la signora Maria Minetto è conosciuta dal servizio dal novembre 2015, dopo segnalazione da parte del Distretto Socio-Sanitario n°7 del savonese poiché inserita nel progetto “dimissioni protette”. Sempre nel novembre 2015 è stato attivato il servizio “Spesa a casa” una volta la settimana, oltre ad altri interventi settimanali in quanto la signora sovente chiamava la nostra operatrice per altre commissioni. In contemporanea è stato attivato il servizio di assistenza domiciliare per una volta alla settimana, per circa un’ora. A seguito di alcuni colloqui gli operatori sono venuti a conoscenza della presenza sul territorio vadese di alcuni familiari dell’assistita tra cui una nipote e una pronipote”.
“Il 12 agosto a seguito delle segnalazioni delle assistenti domiciliari, l’assistente sociale si era recata al domicilio della signora insieme all’operatrice comunale del servizio spesa a casa. La collega dell’assistenza domiciliare era già dalla signora dalle ore 11.00 e vi è rimasta sino alle ore 12.45 circa. Nelle giornate dell’11 e del 12 agosto, considerate le condizioni dell’assistita, i servizi sociali hanno ripetutamente chiamato invano il medico curante e il sostituto. A seguito delle lamentele dell’assistita sulle sue condizioni fisiche l’assistente sociale ha chiesto ripetutamente alla signora di telefonare al 118. La signora ha categoricamente rifiutato dicendo di voler aspettare il proprio medico curante che in quel momento era in ferie”.
“Nella stessa mattinata del 12 agosto l’assistente domiciliare si era preoccupata di lavare la signora poiché le sue condizioni igieniche non erano adeguate. Dopo averla lavata, la signora Minetto voleva alzarsi dalla sedia, ma senza riuscirci. L’assistente domiciliare a fatica, prima di lasciare l’anziana, l’ha quindi fatta accomodare su di una sedia più comoda e più facile per alzarsi. L’assistente sociale, consapevole della situazione dell’assistita, ha poi contattato telefonicamente la responsabile delle operatrici dell’assistenza domiciliare e le ha chiesto di recarsi dall’anziana per monitorare le condizioni della signora Minetto, verificando quotidianamente l’andamento dell’anziana” spiegano ancora dai servizi sociali del Comune di Vado.
“Sabato scorso l’assistente domiciliare, arrivata nella casa dell’anziana, le ha preparato una tazza di tè ed hanno iniziato a chiacchierare. La signora non pareva versare in gravi condizioni di salute, ma viste le sue lamentele del giorno prima, l’operatrice ha comunque ripetutamente chiesto alla signora se volesse andare all’ospedale o in alternativa farsi visitare dal medico della guardia medica, visto che ci sarebbero stati due giorni di festa. La signora ha nuovamente rifiutato e firmato una dichiarazione per rinunciare al ricovero e ha consegnato le chiavi di casa per agevolare le operatrici nel recarsi a casa sua durante l’arco di tutta la settimana”.
“Ancora il 15 agosto, ieri, abbiamo contattato l’anziana per sapere le sue condizioni, leggendo poi del suo ricovero. Oggi l’assistente sociale ha contattato gli operatori sanitari per avere notizie sullo stato di salute della Minetto che sembrano non essere gravi. A riguardo si precisa che l’assistente sociale ha concordato con gli operatori sanitari di comunicare il giorno delle dimissioni in modo da attivare nei modi e nei tempi opportuni adeguati interventi domiciliari” concludono dal Comune.