Vado Ligure. “Saranno settimane e mesi infuocati quelli che abbiamo davanti e si continuerà ad alzare il livello delle iniziative, con il preciso fine di trovare una soluzione che possa consentire ai lavoratori di continuare ad avere un lavoro dignitoso. Nessuna iniziativa può essere più esclusa fin quando non si farà chiarezza estrema sugli strumenti da mettere in campo per salvaguardare l’occupazione”.
Lo affermano le segreterie nazionali Filctem-Cgil Flaei-Cisl Uiltec-Uil sulla vertenza di Tirreno Power e gli annunciati esuberi del gruppo energetico, che coinvolge altre 110 lavoratori dell’ex centrale a carbone di Vado Ligure.
“Ognuno deve fare la propria parte, a partire da Tirreno Power! È ora di aprire un tavolo di confronto, diverso da quelli aperti in passato. Due anni fa abbiamo saputo trovare soluzioni importanti; adesso è il momento di tornare a trattare e mettere in campo ulteriori risorse e la creatività necessaria che serve a trovare soluzioni utili ad uscire da ogni crisi. Anche una organizzazione del lavoro più reale e veritiera, accanto all’uso responsabile della leva dell’insourcing devono da subito essere valutate e rese operative”.
“I benchmark di riferimento non ci hanno mai convinti, così come non ci hanno convinto le decisioni prese in materia di insourcing (gli accordi da noi firmati parlano chiaro in tal senso). E se fino ad oggi non è stato colpevolmente affrontato da parte dell’azienda questo aspetto, ora tutto questo dovrà tornare ad essere centrale nei rapporti tra azienda, sindacato e Rsu. Ovviamente tutto questo non basta; sappiamo che è necessario ottenere la proroga degli ammortizzatori, altrimenti sarà il disastro sociale e sappiamo che accanto a questi, dovranno essere trovate le risorse economiche per mettere in piedi un percorso sostenibile” aggiungono i sindacati di categoria.
“E veniamo agli azionisti. Tirreno Power, è noto, ha due principali e importanti azionisti: Engie e Sorgenia. Da tempo ci stiamo rivolgendo a loro perché sono gli stessi che hanno usato il “veicolo” Tirreno Power traendone, in passato, buone opportunità. Dei due azionisti uno appare totalmente distratto, parliamo di Sorgenia ovviamente, Engie si è resa disponibile ad incontrare il sindacato”.
“Proprio ieri sera si è tenuto un incontro con l’ad di Engie e le tre segreterie nazionali di Filctem-Flaei-Uiltec e, seppur in un clima difficile, abbiamo avuto delle impressioni positive. Engie, pur sottolineando che l’interlocutore corretto è Tirreno Power, ha manifestato la propria vicinanza ai lavoratori della stessa ed ha confermato, nell’ottica di individuare delle soluzioni utili a salvaguardare l’occupazione, la disponibilità a valutare prioritariamente, per la copertura di eventuali posizioni vacanti della sua organizzazione, candidature di dipendenti di Tirreno Power in possesso dei requisiti professionali richiesti. Engie ha inoltre dichiarato di estendere tale disponibilità alle ricerche di personale che si apriranno anche in Cofely”.
“Ovviamente quest’ultimo aspetto ha bisogno di tempo per vedere se le gare a cui Engie sta partecipando, produrranno l’effetto sperato. Il piano industriale presentato ieri mattina, a cui abbiamo partecipato, lascia qualche margine di ottimismo. Nei prossimi giorni vedremo le risultanze di quanto promesso in termini di impegno concreto”.
“E veniamo a Sorgenia. Sorgenia si accorgerà presto che il silenzio non paga e che non è da azienda responsabile dimenticare cosa Tirreno Power ha rappresentato negli anni, proprio per Sorgenia stessa. Se i silenzi dovessero continuare i Lavoratori e le loro Rappresentanze sapranno cosa fare”.
“Per il giorno 27 luglio, in attesa della convocazione del Mise che ancora non arriva, invitiamo le strutture regionali, territoriali e Rsu a mettere in campo ogni azione utile a dare visibilità alla vertenza” concludono i sindacati.