Altra protesta

Tirreno Power, via allo stato di agitazione continuo: i lavoratori occupano la sala controllo fotogallery video

A Vado Ligure l'assemblea dei lavoratori dopo l'incontro al Mise: scongiurare i licenziamenti

I lavoratori di Tirreno Power in presidio davanti ai cancelli

Vado Ligure. Proseguiranno le azioni di lotta da parte dei lavoratori di Tirreno Power. A Vado Ligure, al termine dell’assemblea programmata dopo l’incontro di ieri al Mise, giudicato deludente da Rsu sindacale e sindacati di categoria nazionali e locali, i lavoratori hanno occupato simbolicamente la sala controllo della centrale. Di fatto è stato proclamato lo stato di agitazione continuo e permanente da parte dei lavoratori, fino a che non verrà presentato un piano industriale ritenuto “serio”.

Altre otto ore di sciopero saranno proclamate nei prossimi giorni dalle segreterie nazionali. “Ad inizio incontro l’azienda è stata invitata a fare il punto della situazione venutasi a determinare dopo la rinuncia all’investimento sul sito di Vado Ligure e ad illustrare soluzioni alternative utili al reimpiego del personale ora eccedente; purtroppo, si è palesata tutta l’inconsistenza del progetto. Gli stessi vertici del Ministero hanno valutato negativamente il piano industriale e chiesto esplicitamente all’azienda di riproporlo in maniera più dettagliata, fornendo elementi più concreti” affermano le segreterie sindacali.

“Nessuno nega all’azienda le difficoltà dovute al sequestro degli Impianti a carbone ma va ricordato, tanto a Tirreno Power quanto agli azionisti (Engie che ha dato disponibilità ad un incontro e Sorgenia che, al contrario, guarda distrattamente questa crisi), che il settore elettrico ha sostenuto negli anni scorsi, a tutti coloro che hanno investito, ritorni economici notevoli. I sindacati hanno ribadito il proprio giudizio negativo sul piano aziendale e proposto al Vice Ministro di affrontare la problematica di Tirreno Power individuando strumenti che siano utili alla gestione della crisi dell’intero comparto termoelettrico”.

“L’On. Bellanova – che in una nota ha espresso parere positivo sull’incontro di ieri – ha dichiarato che la situazione di Tirreno Power va affrontata nella sua specificità, attraverso approfondimenti sia sul Piano Industriale che sull’uso degli ammortizzatori sociali, da usare a valle del periodo di solidarietà, pur confermando la disponibilità a convocare il Tavolo di crisi sul termoelettrico, da noi auspicato da tempo, in tempi ragionevolmente brevi. Nelle prossime due settimane, quindi, saranno effettuati approfondimenti “tecnici”, fra i Ministeri dello Sviluppo Economico e del Lavoro e istituzioni locali, per capire, all’interno delle nuove regole riguardanti gli ammortizzatori sociali, quali percorsi si possono intraprendere al fine di evitare i licenziamenti”.

Saranno proclamate ulteriori azioni di lotta da parte dei lavoratori di Tirreno Power (siamo in attesa di fissare il prossimo incontro con il Mise che dovrebbe tenersi tra il 27 e 29 luglio), azioni che potrebbero coinvolgere, successivamente, anche il personale di Sorgenia ed Engie e dell’intero settore: “Per i lavoratori la solidarietà è un valore insostituibile e i destini dei lavoratori di un gruppo debbono essere sostenuti da tutti!”.

“Nei prossimi giorni sarà convocata la delegazione trattante che dovrà analizzare quanto emerso dall’incontro di ieri e lavorare alla proposta sindacale da sottoporre all’azienda per la salvaguardia occupazionale di tutto il personale coinvolto da questa pesantissima crisi” concludono i sindacati.

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