Borghetto/Val Bormida. L’apertura di nuovi centri commerciali fa sempre discutere e scatena reazioni e polemiche, in primis per il possibile “danno” ai negozi di prossimità e al piccolo commercio cittadino già falcidiato da tasse e crisi.
E così la Regione Liguria, dopo aver presentato un primo testo di legge che individuava due aree nel savonese per possibili nuovi insediamento (la zona tra Borghetto e Toirano in prossimità del casello dell’A10 e l’area al confine tra Cairo e Carcare, in Val Bormida), ha fatto dietrofront e presentato alcune modifiche che rappresentano una “stretta” per l’apertura di nuovi centri commerciali, dando al tempo stesso più margini di manovra ai comuni per trovare, nel caso di progetti in essere, le aree più idonee e migliori per l’edificazione delle strutture.
Tuttavia, ogni iniziativa dovrà passare al vaglio della Regione e rispettare una serie di criteri e parametri urbanistico-ambientali stabiliti in sede di commissione, come la viabilità, l’accesso al centro commerciali, l’inquinamento dell’aria etc…
Insomma più “controllo”, ma non solo: la vera novità del documento presentato dall’assessore Edoardo Rixi in commissione riguarda gli oneri di urbanizzazione previsti per nuovi insediamenti di centri commerciali, risorse che saranno destinate ai Civ dei Comuni e quindi proprio a quei negozi di prossimità e dei centri storici che potrebbero essere danneggiate dalle grosse strutture commerciali: “Una misura nuova che potrà tutelare il piccolo commercio” ha detto Rixi.
Nelle intenzioni dell’ente regionale si prevede oneri per 50 euro al metro quadro per nuove costruzioni e 40 euro al metro quadro per i trasferimenti di superficie. “Al di là delle polemiche sterili della minoranza credo che il nuovo dispositivo sia funzionale alle richieste arrivate dal territorio, lasciando libertà di spazi per nuovi insediamenti, ma con paletti ben precisi e tutele per il piccolo commercio” conclude l’assessore regionale.