Savona. Lo scorso 20 aprile il pm Ubaldo Pelosi aveva firmato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari per la presunta turbativa d’asta intorno alla creazione del “Gsl”, il reparto di ortopedia privata di Albenga, che ha coinvolto anche alcuni dirigenti dell’Asl 2 e gli ex vertici della Regione Liguria per un totale di quattordici indagati.
Oggi, proprio davanti al magistrato che ha coordinato l’inchiesta, si sono presentate due delle persone coinvolte nell’indagine: Claudia Agosti, l’ex direttore sanitario dell’azienda sanitaria, e la dottoressa Emilia Calderino, il direttore del distretto sanitario delle Bormide, che, secondo l’ipotesi della Procura, avrebbe ricevuto notizie “segrete” sulle domande del concorso per ottenere l’incarico in Asl 2.
Entrambe si sono presentate in Procura accompagnate dai rispettivi legali per chiarire le loro posizioni davanti al sostituto procuratore Pelosi. Claudia Agosti, che deve rispondere delle accuse di turbativa d’asta, falso, rivelazione segreti d’ufficio e abuso d’ufficio ed è difesa dagli avvocati Fausto Mazzitelli e Mariangela Piccone, è rimasta faccia a faccia con il magistrato per quasi tre ore. Nulla di più è trapelato sulle due audizioni di oggi che dovrebbero permettere al pm di chiudere il cerchio sulla fase “post avviso di conclusione delle indagini preliminari”: ora, sulla base delle memorie difensive e delle diverse audizioni degli indagati, il magistrato deciderà se confermare l’impianto accusatorio e procedere con la richiesta di rinvio a giudizio oppure se modificare qualche imputazione.
Oltre ad Agosti (oggi in pensione) e Calderoni, nella vicenda sono indagati manager privati, pubblici, ex componenti della Giunta Regionale, ma anche una serie di medici Gsl accusati di falso nella compilazione delle cartelle cliniche: Alessio Albani (allora legale rappresentante della Omnia Medica), Angelo Antoniol (dirigente della Omina Medica), Graziella Baldinotti Tizzoni (ex direttore amministrativo Asl 2), Eddie Bibbiani (medico chirurgo Gsl), Claudio Burlando (ex presidente della Regione), Luca Garra (allora responsabile del dipartimento epidemiologia e programmazione Asl, oggi direttore del presidio di Albenga e Pietra Ligure), Guido Grappiolo (medico chirurgo del Gsl), Fabrizio Grilli (medico chirurgo Gsl), Stefano Maxena (medico chirurgo Gsl), Claudio Montaldo (ex assessore regionale alla salute), Giuseppe Moraca (medico chirurgo Gsl) e Flavio Neirotti (ex direttore generale Asl 29.
Le accuse per gli indagati variano da turbativa d’asta (perché avrebbero favorito l’assegnazione del progetto di sperimentazione gestionale per il recupero delle fughe dei pazienti liguri e di conseguenza la gestione dell’ortopedia privata di Albenga ad Omnia Medica, ovvero al Gsl), abuso d’ufficio, rivelazione di segreti d’ufficio e falso (in relazione a centinaia di cartelle cliniche che sarebbero state falsificate per attestare la presenza di medici che in realtà erano assenti).