Botta e risposta

Consiglio comunale di fuoco a Finale, la minoranza replica: “In piedi solo grazie a noi”

Ferrari respinge le accuse al mittente: "Minoranza unita, è la maggioranza che non sta in piedi..."

comune finale

Finale Ligure. “Farneticazioni”. Così il consigliere Giovanni Ferrari liquida le accuse ricevute questa mattina dalla maggioranza di Finale Ligure, al termine di un consiglio comunale decisamente “acceso”.

Due le critiche mosse dall’amministrazione alla minoranza, definita “poco responsabile, confusa ed in evidente rottura tra i loro vari componenti”. La prima riguardava la scelta di Ferrari di chiedere il rispetto del regolamento: “Negli accordi fatti in sede di riunione capigruppo il Consiglio sarebbe stato suddiviso in due giornate, oggi e lunedì sera – ha spiegato la maggioranza – Ma il consigliere Ferrari sembrava non conoscere questi accordi, voluti dalla stessa minoranza, ed in apertura del Consiglio ha chiesto di attenersi fedelmente al regolamento, quindi mandando a monte gli accordi precedenti si stabilisce di andare ad oltranza, con l’incredulità dei suoi compagni di minoranza”.

“Dire falsità è scorretto – tuona Ferrari – io all’inizio della seduta ho solo preteso il rispetto del regolamento, ossia che fosse il Consiglio a decidere se discutere o no il Question Time. I capigruppo avevano deciso di non farlo, ma non è una decisione che spetta a loro: per questo ho chiesto che ci si attenesse alle norme. Poi, una volta fatto, si è deciso come da accordi di non trattare gli argomenti, e quindi di fatto di saltarlo… ma non era possibile violare il regolamento”.

La seconda accusa della maggioranza riguarda il fatto che “alle 12.20, durante i lavori del Consiglio, i consiglieri di minoranza, con alcuni battibecchi tra loro, lasciano l’aula poco prima di vedere discusse le loro stesse interpellanze e mozioni, adducendo ad impegni personali. Una grave mancanza di rispetto nei confronti del Consiglio e dei cittadini che rappresentano”.

Anche in questo caso Ferrari si difende rispedendo le accuse al mittente: “Siamo usciti perché con i capigruppo si era concordato di arrivare solo fino a quel punto. Minoranza spaccata? Niente affatto, lo dimostra il fatto che siamo usciti tutti in blocco. La maggioranza dovrebbe pensare ai suoi numeri, dato che noi continuiamo a crescere mentre loro perdono un consigliere a seduta…”.

Anzi, incalza Ferrari, l’amministrazione (che si regge ormai solo per un voto) oggi ha rischiato di veder finire il consiglio molto prima: “Per circa mezz’ora il presidente del consiglio comunale è stato assente per problemi personali. Ci sarebbe bastato uscire per far mancare il numero legale, ed invece siamo rimasti: questa è responsabilità”. Chiusura con polemica: “Una seduta anomala quella di stamattina, il 31 luglio di domenica mattina… tutti i Comuni delle dimensioni di Finale hanno fatto l’ultimo consiglio la scorsa settimana, nessuno si è ‘ridotto’ all’ultimo giorno utile. Solo qui non si riuscivano a risolvere i problemi”.

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