Commiato

Borghetto, sei consiglieri si dimettono: amministrazione decaduta ufficialmente

In questo modo il sindaco non potrà più "fare marcia indietro" sulle proprie dimissioni

Consiglio Comunale Borghetto Deserto

Borghetto Santo Spirito. Prima la loro mozione “anticipata” dalla decisione del sindaco, ora la loro scelta collettiva” per prevenire il ripensamento. E’ un gioco di anticipi e contromosse quello che da qualche giorno sta coinvolgendo l’amministrazione e la minoranza consiliare di Borghetto.

Come noto, sabato mattina i consiglieri di minoranza Roberto Moreno e Bruno Angelucci (Pdl), Pier Paolo Villa (lista civica “Lega per Borghetto”), Luigi Picasso (Gruppo Misto) hanno presentato una mozione per chiedere al sindaco Giovani Gandolfo di farsi da parte a seguito dell’emersione di un “buco” di bilancio di oltre 3 milioni di euro. La mozione è stata sottoscritta anche dai consiglieri di maggioranza Maria Clara Arecco e Antonio Musuraca.

Questa mossa ha spostato gli equilibri in consiglio comunale: dopo la presentazione della mozione Gandolfo poteva contare solo sulla “fedeltà” del suo vice Maria Grazia Oliva, degli assessori Emanuele Parrinello e Gabriele Cagnino e del consigliere Silvia Confalonieri, mentre aveva “contro” Moreno, Angelucci, Villa, Picasso, Arecco e Musuraca. .

Per questo motivo, verificato di non avere più i numeri per governare, Gandolfo si è dimesso e ha lasciato l’incarico di sindaco di Borghetto. Tale decisione, però, non era definitiva: un sindaco dimissionario, infatti, ha 20 giorni di tempo per ripensarci e mantenere l’incarico.

Onde evitare che ciò potesse accadere, questa mattina gli esponenti dell’opposizione Roberto Moreno e Bruno Angelucci (Pdl), Pier Paolo Villa (lista civica “Lega per Borghetto”), Luigi Picasso (Gruppo Misto) e i membri della maggioranza Maria Clara Arecco e Antonio Musuraca hanno presentato contemporaneamente le loro dimissioni da consiglieri comunali di Borghetto. Ciò comporta di fatto la decadenza dell’amministrazione in carica e accelera l’arrivo del commissario prefettizio che nei prossimi mesi (almeno fino alle nuove elezioni) si occuperà di svolgere l’ordinaria amministrazione della città.

Le motivazioni della scelta sono chiare: “Abbiamo maturato questa scelta perché nessuno di noi voleva che vi fosse il rischio di eventuali ripensamenti viste anche le dichiarazioni del sindaco Gandolfo, in cui si faceva riferimento a possibili richieste da parte della prefettura in tal senso. Capiamo che si tratti per lui di un momento molto difficile e quindi non vogliamo che possa avere momenti di titubanza in merito alla sua scelta di dimettersi. Dobbiamo, innanzitutto, tutelare il comune di Borghetto ed i suoi cittadini: E’ necessario che si inizi a lavorare subito per la soluzione migliore che abbia meno impatto possibile per le tasche dei nostri cittadini”.

L’uscita di scena di Gandolfo lascia una serie di questioni insolute. La prima e più urgente, ovviamente, è quella relativa al bilancio, che fa registrare un disequilibrio di oltre 3 milioni di euro: “Le dimissioni del sindaco sono state presentate ufficialmente in data odierna – ricordano i consiglieri di minoranza dimissionari – e pertanto rimarrebbe in carica sino al 31 luglio, ultimo giorno per approvare la salvaguardia degli equilibri di bilancio: per noi è fondamentale che si arrivi a quella data con un commissario già nominato che possa lavorare con gli uffici ed i tecnici incaricati alla migliore soluzione per il Comune di Borghetto Santo Spirito”.

Attendere non era più possibile: “E’ necessario che un commissario prenda in mano la situazione anche per garantire, in qualche modo, i servizi essenziali e quelli di polizia municipale che oggi, sembrano essere messi a repentaglio dalle scelte di licenziamento fatte dal sindaco. Abbiamo provveduto ad inviare una nostra comunicazione al prefetto perché fosse a conoscenza della nostra decisione di dimetterci e perché, arrivati a questo punto, provveda celermente alla nomina del commissario”, concludono dalla minoranza.

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