La reazione

“Azzerata” l’ordinanza anti-profughi di Carcare: esulta l’autore della petizione online contro il provvedimento

L'ordinanza resta valida, ma non è applicabile sui rifugiati perché al loro ingresso in Italia sono tutti visitati e certificati dalla Croce Rossa

Genova,  i profughi arrivano nella struttura di Quarto
Foto d'archivio

Carcare. E’ stata azzerata dalla Prefettura di Savona l’ordinanza “anti-profughi” emessa dal sindaco di Carcare Franco Bologna. Una notizia che è stata accolta con enorme soddisfazione da Francesco Vico, il promotore della petizione online contro il provvedimento.

“Ho aspettato qualche ora a dire la mia riguardo all’azzeramento dell’ordinanza relativa al divieto di ‘dimora, anche occasionale, di persone provenienti da paesi dell’area africana o asiatica presso qualsiasi struttura di accoglienza, prive di regolare certificato sanitario attestante le condizioni sanitarie e l’idoneità a soggiornare’. A quanto pare, la decisione del prefetto è stata questa: l’ordinanza resta sì valida, nel senso che serve una certificazione sanitaria perché i rifugiati possano dimorare nel territorio di Carcare, ma ‘Non è, tuttavia, il caso dei migranti inseriti nel circuito dell’accoglienza savonese, poiché tali soggetti sono già stati tutti visitati e certificati dalla Croce Rossa, subito dopo lo sbarco’” spiega Vico.

“Possiamo quindi dire tranquillamente che lo scopo della petizione stessa è stato raggiunto, in quanto la risposta del Prefetto mette bene in chiaro che i rifugiati stessi non sono da considerarsi una minaccia per la salute dei cittadini proprio perché controllati, smentendo clamorosamente chi in questi giorni ha voluto far passare l’equivalenza ‘rifugiato = malato’ o peggio ‘persona di colore = malato’. La petizione, che chiedeva che l’ordinanza stessa fosse estesa a tutti – sindaco e cittadini carcaresi e non compresi – in quanto tutti, più o meno alla lunga, proveniamo dall’Africa, ha in questi cinque giorni raccolto quasi mille (925) firme, nonché una discreta attenzione da parte della stampa” prosegue il promotore dell’iniziativa.

“Sono lieto che, seppur minimamente, questa folle cosa abbia contribuito a risolvere la situazione in una maniera umana, a portare l’attenzione sulla stessa e anche – perché no – a far riflettere qualcuno, indipendentemente dalle conclusioni alle quali tali riflessioni possono aver portato. Si è trattato di una lotta tra un Davide ed un Golia, anzi tra tanti Davide, combattuta non con le pietre ma con armi ben più potenti: la logica, l’ironia, il sorriso. Un grosso ‘grazie’ lo devo ai ’cugini’ (abbiamo una bis-bis-bis-[…]-bis-nonna africana in comune) che hanno sostenuto la petizione: firmando, diffondendo sui social, parlandone. Questa non è una vittoria di una parte, che presupporrebbe una parte perdente. Si tratta della vittoria di tutti, proprio perché siamo tutti quanti cugini in quanto appartenenti alla specie Homo Sapiens”.

“Sono consapevole delle difficoltà che, a più livelli, esistono riguardo alla questione ‘rifugiati’, e mi auguro che chi se ne occupa riesca a farlo sempre meglio e sempre senza dimenticare questo nostro essere tutti cugini, pur nelle ovvie complicazioni dovute ad una situazione che non è solo di Carcare o della Valbormida o della Provincia di Savona, ma estesa appunto a tutto il mondo. E a chi si chiedesse ‘ma perché un Signor Nessuno si sarebbe impegnato in una petizione riguardo ad un problema che oltretutto non lo riguarda neanche poi così direttamente’ rispondo citando Vonnegut: ‘è stato per via del Discorso della Montagna’” conclude Francesco Vico.

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