Consiglio comunale

Varazze, Cerruti all’attacco: “Futuro incerto su rifiuti e discarica della Ramognina”

Gianantonio Cerruti Varazze

Varazze. Sulla discarica della Ramagnina a Varazze nuova polemica da parte del capo gruppo di minoranza Gianantonio Cerruti dopo il Consiglio comunale di ieri sera: “Il nostro gruppo è rimasto fortemente deluso dalle parole del sindaco circa il futuro della discarica comunale il quale, invece di rispondere alle nostre domande, ha dichiarato di “volerci portare in altre sedi”.

“Attendiamo di conoscere in quali altre sedi, se non quella del consiglio comunale, vorrà darci le opportune risposte. Passati circa 20 giorni dalla nostra motivata richiesta di consiglio pensavamo di trovare almeno uno studio di fattibilità per la chiusura dell’impianto con piano finanziario aggiornato dei costi ed un’idea sull’utilizzo futuro delle aree della discarica comunale. Abbiamo trovato le solite tante, troppe parole, che hanno dimostrato chiaramente che non vi sono idee chiare e delineate. Si rincorre soltanto uno slogan circa una presumibile chiusura nel 2018 senza alcun dato a supporto riguardo la sostenibilità di una reale chiusura”.

“La giunta è ferma ad un piano finanziario obsoleto, risalente al 2008 e contenente molte variabili e costi già sostenuti, non più attuali in virtù dei mutati avvenimenti in questi anni. Vi sono anche una serie di vertenze in corso con il gestore riguardo la competenza dei costi di gestione mai risolte. Nulla più riguardo il futuro del sito” aggiunge l’esponente della minoranza.

“L’unica cosa certa che abbiamo riscontrato è che oggi si vuole far cassa aumentando il più possibile i rifiuti più remunerativi conferiti alla discarica della Ramognina, senza tener conto dei sacrifici di ogni genere a cui andranno i cittadini nel prossimo futuro (specie quelli di Casanova) e senza avere in mente cosa succederà dopo. Questo è un fatto grave che dimostra estrema superficialità e incapacità nell’affrontare globalmente il problema del ciclo dei rifiuti in città. Ed il risultato è che ci troviamo ad una situazione paradossale ovvero da un lato il comune corre in cerca di rifiuto indifferenziato per riempire “a tappo” la discarica con tanto di sconto ai comuni conferenti, dall’altra obbliga i cittadini a differenziare con tanto di aumento esponenziale della tassa rifiuti a causa di grossolani errori. Ad esempio l’eccesso di accantonamenti che contribuiscono ad aumentare i costi del servizio alla base della determinazione delle tariffe tari e l’affido “in house” a SAT del servizio di smaltimento e raccolta”.

“Per quanto riguarda quest’ultimo abbiamo avuto alcune risposte dall’assessore competente, pur tuttavia è assurdo che nel nuovo appalto non si sia affrontato il problema del contenimento del costo del servizio (circa 3 mln annui, un mln in più rispetto al precedente), dovuto principalmente all’ affido diretto alla società SAT senza fare la benché minima gara, che avrebbe permesso un risparmio sicuro e notevole (almeno del 20-25% su tale tipologia di appalto). A dimostrazione di quanto siano costose e incontrollate dal punto di vista dei costi le scelte fin qui perpetrate, facciamo notare, ad esempio, il prezzo del solo sistema di accesso controllato presente su ogni cassonetto, che da offerta SAT del 20.11.15 risulta pari ad € 888 e ad € 444 per le varie tipologie da impiegarsi, il cui totale a carico della collettività, considerato il numero dei contenitori previsti, potrebbe ammontare ad oltre € 450.000” conclude Cerruti.

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