Vado Ligure. “E’ una soluzione che non condividiamo in quanto la conferma dell’investimento avrebbe dato respiro alla situazione produttiva, almeno nel medio periodo, dando così la possibilità di costruire un’efficace proposta di reindustrializzazione del sito vadese. Il Sindacato Elettrico, ormai da anni, denuncia le conseguenze nefaste di una transizione energetica che sta provocando danni a tutti: cittadini, lavoratori, imprese”. Sulla dismissione del carbone si alza la voce delle sigle sindacali nazionali di categoria Filctem-Cgil Flaei-Cisl Uiltec-Uil.
“C’è addirittura chi esprime “grande soddisfazione”, senza avere minimamente idea del dramma sociale che potrebbe produrre questa annunciata scelta. Ovviamente tutti – ma proprio tutti – si dichiarano favorevoli ad un progetto di reindustrializzazione del sito e a soluzioni che tutelino l’occupazione e il territorio. Di certo però, ad oggi, c’è solo la prospettiva di una crisi occupazionale di dimensioni notevoli”.
“Così come, ad oggi, sempre sul tema occupazionale legato alla transizione energetica nel suo complesso, tutti – ma proprio tutti – abbiano soltanto espresso generica solidarietà e generici scenari idilliaci (creazione di nuovi posti di lavoro), senza offrire uno strumento concreto a salvaguardia dell’occupazione. Ciò che invece è concretamente accaduto è che il Sindacato, in alcune aziende, è riuscito a gestire questi difficili momenti, proponendo soluzioni adeguate che hanno favorito importanti accordi. Ora però tutto questo non basta più: la crisi di Tirreno Power non ha, ad oggi, strumenti adeguati per tutelare l’occupazione”.
“Questa drammatica “novità”, pertanto, deve essere affrontata e risolta in tempi brevissimi. Non è più il tempo delle rassicurazioni generiche e dei buoni auspici! Le istituzioni (Governo centrale e Enti Locali), gli azionisti, l’azienda e tutto ciò che ruota all’interno del settore elettrico, devono ora dire, senza ambiguità alcuna, quali sono gli strumenti per governare la situazione che si è venuta a creare in Tirreno Power, anche perché questa realtà può replicarsi a breve in altre importanti aziende che vivono situazioni di difficoltà” aggiungono i sindacati nazionali.
“Queste segreterie nazionali hanno inviato una doppia richiesta di incontro al Mise, richiesta che ad oggi non ha avuto riscontro. Anche la nostra lettera agli azionisti ha avuto una debole e contraddittoria risposta da parte dell’Ad di Engie Gas De France e nessuna risposta da parte di Sorgenia. Azionisti che, lo ricordiamo, sono i principali responsabili della crisi in atto. Tenuto conto delle tante “disattenzioni” che continuiamo a registrare, le segreterie nazionali hanno deciso di proclamare ulteriori azioni di lotta con il blocco dello straordinario e uno sciopero con una unica manifestazione nazionale, da tenersi entro la fine del mese, la cui sede sarà comunicata successivamente”.
E intanto oggi la Rsu sindacale dello stabilimento di Vado Ligure ha inoltrato richiesta formale di incontro con l’azienda: “Apprendiamo purtroppo, solo dalle agenzie di stampa, senza comunicazioni di sorta alle rappresentanze sindacali che il Cda di Tirreno Power ha decretato che non esistono più le condizioni per l’esercizio dei gruppi alimentati a carbone. In considerazione di quanto dichiarato dalla società, le scriventi Rsu ritengono ineludibile un incontro con l’azienda dove la stessa possa chiarire in modo diretto le proprie intenzioni e comprendere nello specifico cosa si intende nel comunicato diffuso a mezzo stampa dalla società e dai relativi azionisti quando dichiarano che: “si intende contribuire fattivamente a contenere le ricadute sociali, per quanto nelle sue possibilità, di concerto e con il supporto indispensabile delle istituzioni e delle parti sociali”.
“La società ha avviato un progetto di reindustrializzazione del sito. Naturalmente siamo consapevoli che rivestono una grande importanza anche i tavoli richiesti dalle Rsu e dalle organizzazioni sindacali previsti presso il Ministero dello Sviluppo Economico nelle date del 9 e 16 giugno. Riteniamo assolutamente indispensabile vista la gravità della situazione che l’incontro abbia luogo in tempi brevi e che l’azienda si assuma la responsabilità di intraprendere un percorso condiviso con le parti. Considerata l’importanza degli argomenti restiamo in attesa di un vostro contatto per una calendarizzazione immediata”.