L'attacco

Spese pazze Regione, il gruppo Pd: “Noi ci eravamo costituiti parte civile”

Anche Rete a Sinistra critica la scelta della Giunta Toti

consiglio regionale

Regione. Il Gruppo del Pd in Regione Liguria conferma, sulla vicenda delle cosiddette “spese pazze”, la posizione che ha sempre tenuto, anche quando era al governo dell’amministrazione regionale.

“La Giunta Burlando, infatti, al contrario di quanto ha appena fatto la maggioranza guidata da Toti, non ha avuto alcun dubbio nel costituirsi parte civile, anche contro i consiglieri che facevano parte della sua stessa coalizione, assumendosi pertanto le proprie responsabilità fino in fondo” scrivono dal Gruppo Pd Regione Liguria.

“Questo è ciò che ci differenzia dal centrodestra ligure, che dimostra la propria pochezza politica attaccando la nostro capogruppo Raffaella Paita tirandola in ballo in merito alla costituzione in giudizio della Regione per il processo sull’alluvione: una vicenda completamente differente e non assimilabile anche dal punto di vista legale all’inchiesta sulle ‘spese pazze’” concludono dal Gruppo Pd Regione.

Anche Rete a Sinistra lancia l’accusa: “una decisione molto preoccupante, per due motivi – attacca il consigliere regionale Gianni Pastorino. Primo – la Regione è essa stessa parte offesa in questo procedimento, visto che il comportamento illegittimo contestato agli imputati, se confermato in giudizio, rappresenta un danno alle casse dell’ente pubblico; secondo – costituendosi parte civile e chiedendo i danni, c’è la concreta possibilità di recuperare i soldi pubblici che sono stati letteralmente sperperati per acquisti di carattere personale”.

“Non è nostra intenzione cavalcare l’onda giustizialista, ma riteniamo che costituirsi parte civile fosse un atto dovuto; anche per un senso di rispetto e di dovere nei confronti dei liguri – prosegue Pastorino -. Ma come? C’è un serio atto di incriminazione, ci sono prove a supporto, ci sono gli articoli apparsi sulla stampa: fondi regionali utilizzati per scopi che non hanno nulla a che fare con il servizio pubblico. E tu, Regione, non fai nulla? Non ti costituisci parte civile?”.

E poi c’è il valore del “gesto simbolico”: mettersi nella posizione di poter recuperare parte di quel denaro, dando un bel segnale a favore dei contribuenti. “Spesso ragioniamo sui motivi che tengono la popolazione lontana dalla politica, spesso ci interroghiamo sui sentimenti di astio e sfiducia che l’opinione pubblica esprime nei confronti dell’agire istituzionale – riflette Pastorino -; bene, allora dovremmo anche considerare le azioni concrete da mettere in campo per confutare questo sentimento, giustificato, che nasce da un malcostume comunque diffuso”.

Netta contrarietà nei confronti di una decisione che Rete a Sinistra considera sbagliata, ma anche foriera di preoccupanti retroscena: “perché la Regione ha deciso di agire così? – si interroga Pastorino -; quali sono le motivazioni? Chi beneficerà dei suoi effetti? Rispondere a quest’ultima domanda è semplice: non certo i liguri”.

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