Savona. Il ministro Orlando lo ha detto giusto pochi giorni fa: “Il progetto per la realizzazione di un nuovo istituto penitenziario che superi la vecchia e fatiscente struttura sta andando avanti. Questa sarà la risposta che il comprensorio attende da tempo”.
Intanto, però, oggi il vecchio Sant’Agostino ha ufficialmente chiuso i battenti. Oggi, infatti, è stato l’ultimo giorno nel quale è rimasta attiva sulle 24 ore la vigilanza realizzata dagli agenti della polizia penitenziaria.
Da quattro mesi a questa parte gli arrestati sul territorio savonese non veniva più detenuti al Sant’Agostino, ma venivano dirottati nelle altre carceri savonesi. In assenza di detenuti gli agenti rimasti operativi fino ad oggi fornivano supporto ai loro colleghi di Genova, Imperia e Sanremo.
Il 90 per cento dei “secondini” è stato trasferito presso altre strutture di Liguria e Piemonte e questa mattina sono iniziate le prime “partenze”. Da oggi, quindi, il Sant’Agostino è “in stato di abbandono”.
Nei prossimi giorni gli operai incaricati si occuperanno di smantellare le ultime strutture, ma come detto gli agenti sono stati tutti riassegnati altrove. Resta operativo solo un ufficio, dislocato presso la scuola penitenziaria di Cairo, che si occuperà di sbrigare le pratiche burocratiche necessarie alla chiusura del carcere.
Mentre gli agenti fanno le valigie, a livello politico continua la querelle relativa al nuovo carcere savonese. Nei giorni scorsi il ministro della giustizia aveva assicurato che il progetto per un istituto che andasse a sostituire la vecchia struttura nel centro di Savona.
A fine aprile il consiglio regionale aveva votato un ordine del giorno, proposto dal capogruppo di Forza Italia Angelo Vaccarezza, che impegnava la giunta regionale ad attivarsi per ottenere garanzie concrete relativamente alla costruzione di un nuovo carcere nel territorio savonese.
Il consiglio aveva ratificato il documento all’unanimità. L’assessore alla sicurezza Sonia Viale si era dichiarata favorevole agli impegni assunti nell’ordine del giorno: “Credo sia interesse comune di Governo e Regione dare risposte concrete su questo tema ai cittadini, agli operatori e ai detenuti”.