Savona. Poteva essere uno dei protagonisti e invece si è limitato a seguire le elezioni da spettatore, o al più da sostenitore di alcuni ex colleghi di giunta. Oggi se ne starebbe volentieri zitto (“Uso ad obbedir tacendo e tacendo operar, come i carabinieri”) ma le affermazioni del segretario provinciale del suo partito lo hanno spinto a rompere gli indugi e a dire la sua.
Livio Di Tullio si “stropiccia gli occhietti” nel leggere le dichiarazioni rilasciate a IVG.it da Fulvio Briano in merito ai risultati ottenuti dal Partito Democratico alle amministrative che si sono tenute ieri in undici comuni del savonese e specialmente nella città della Torretta.
Commentando il risultato di Cristina Battaglia, Briano ha detto: “Sapevamo già che sarebbe andata così, consapevoli che gli elettori ci avrebbero fatto scontare, rispetto cinque anni fa, alcuni errori fatti nell’ultimo mandato di amministrazione. E’ stato proprio questo il motivo per cui la scelta del partito è ricaduta su Cristina Battaglia, un candidato sindaco che non si fosse impegnata nella politica savonese, proprio per dare un messaggio di rinnovamento e senza legami con il passato. E’ la dimostrazione che la strada fosse quella giusta l’avevamo già avuta con le primarie”.
Un punto di vista che Di Tullio non condivide affatto: “Vorrei tacere – dice – ma mentre mi ‘altaleno’ tra la soddisfazione per il consenso raggiunto da Elisa Di Padova, Paolo Apicella, Barbara Pasquali, Sergio Lugaro e altri e la preoccupazione per il brutto risultato della coalizione mi stropiccio gli occhietti nel leggere le dichiarazioni del segretario provinciale”.
“Di solito un segretario con un minimo di saggezza, con un ballottaggio difficile davanti, la prende bassa. Usa parole del tipo ‘Il Pd ha avuto difficoltà ovunque’, ringrazia coloro che hanno portato voti di preferenza, promette unità eccetera. Invece il nostro eroe mette le mani avanti e scarica sulla passata amministrazione, dimenticando che i problemi sono venuti dalla gestione del bilancio”.
Un punto di vista tanto più “errato” se si considera il risultato delle urne: “A conferma: gli assessori uscenti fanno il botto di consensi (e se lui e gli altri geni non avessero escluso Francesco Lirosi e Isabella Sorgini oggi il Pd avrebbe mille voti in più)”.
E poi: “Rivolgo un appello a Franco Vazio, David Ermini, Giovanni Lunardon, Raffaella Paita. Potete farlo stare zitto 15 giorni? Che magari ce la sfanghiamo”.