Attesa

Savona, l’Autorità Portuale interroga Anac sui lavori per la diga foranea

La risposta al quesito arriverà entro 180 giorni

porto di savona

Savona. Sarà definita entro sei mesi la questione riguardante la realizzazione della nuova diga foranea che l’Autorità Portuale vuole realizzare con i risparmi derivanti dalla variante al progetto per la piattaforma multifunzione di Vado Ligure.

Un mese fa la Port Authority savonese aveva inviato all’Autorità Nazionale Anticorruzione un quesito circa la possibilità di affidare i lavori relativi al primo lotto della nuova diga foranea finanziati grazie ai risparmi derivanti dalla variante al progetto esecutivo della piastra multifunzionale di Vado Ligure alla stessa società concessionaria. Oggi Anac ha comunicato l’avvio del procedimento che entro 180 giorni porterà ad una definizione della questione.

Il quesito, sottoposto alla verifica dell’autorità che ha la vigilanza e il controllo sui contratti pubblici ma anche il compito di fornire supporto amministrativo alle stazioni appaltanti per garantire l’efficienza e la qualità delle loro attività, era stato presentato il 25 maggio scorso da Autorità Portuale e da Apm Terminals Vado Spa.

Poiché infatti la prima fase di costruzione della diga dovrebbe finanziarsi con le economie risultanti dalla modifica di tipologia di costruzione della piattaforma, attualmente in fase di esame Via presso la Regione Liguria, l’ente concedente e la società concessionaria hanno scelto di ricorrere alla collaborazione con Anac.

In sostanza le stazioni appaltanti possono chiedere all’autorità anticorruzione di svolgere un’attività di vigilanza anche preventiva finalizzata a verificare la conformità degli atti di gara alla normativa del settore, anche e soprattutto in presenza di realizzazione di grandi infrastrutture strategiche.

Di previsione, il termine per la conclusione dell’istruttoria è fino 180 giorni; la comunicazione dell’apertura della verifica da parte di Anac è stata mandata alla stazione appaltante, all’impresa e agli enti coinvolti, compreso, in questo caso, la sezione savonese di Italia Nostra che ha, tramite il presidente Roberto Cuneo, richiesto l’attivazione dei poteri di vigilanza dell’autorità anticorruzione.

“Come avevo già comunicato nelle settimane precedenti, confermo che il ricorso alla vigilanza collaborativa dell’Anac per la vicenda di affidamento dei lavori della nuova diga a protezione della piattaforma è stato richiesto dl nostro ente di concerto con Apm Terminals – ha spiegato il presidente dell’Autorità Portuale di Savona Gian Luigi Miazza – L’obiettivo è quello di proseguire in maniera trasparente anche l’iter che prevede di utilizzare le economie risultanti dalla variante al progetto piattaforma , ora sottoposta a Via regionale, secondo procedure conformi sia agli atti di gara già sottoscritti che alle norme sui contratti. Il nostro obiettivo è consegnare a tutti gli interessati un iter procedurale verificato e quindi garantito in anticipo dal più importante organo di vigilanza del nostro paese”.

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