Tre serate

Savona, folta partecipazione di pubblico per “Il lavoro lascia il segno”

Kermesse lanciata dalla Cooperativa Bazzino

Il lavoro lascia il segno

Savona. Si è conclusa domenica 12 giugno a tarda sera nel cortile di Palazzo Santa Chiara la kermesse lanciata dalla Cooperativa Bazzino “Il lavoro lascia il segno”, per il festeggiamento dei suoi 70 anni di attività.

La manifestazione, ideata dallo studio di comunicazione Cadì, per conto della Cooperativa Bazzino, ha visto la presenza, nel corso dei tre giorni, di un altissimo numero di visitatori attenti e coinvolti, un risultato esaltante per una manifestazione organizzata da un privato e rivolta alla città tutta.

“Il lavoro lascia il segno” aveva come obbiettivo quello di sottolineare il valore del lavoro, la sua capacità di lasciare il segno nella vita dell’uomo e della città.

Il valore del lavoro come segno è stato interpretato declinando l’aspetto artistico, storico, turistico di Savona, avvalendosi di sguardi competenti come quelli di Silvio Riolfo Marengo, presidente della Fondazione Museo d’arte contemporanea Milena Milani in memoria di Carlo Cardazzo di Savona, la Diocesi di Savona Noli, nella persona di Paolo Pacini, gli insegnanti e i ragazzi delle seconde medie della “Levi Montalcini – Istituto Comprensivo 4 Savona”.

“Il lavoro lascia il segno” ha voluto essere un mezzo per riscoprire quei luoghi della città in cui un lavoro, un’attitudine, un pensiero, un’appartenenza hanno lasciato segni tangibili o visibili, ma anche quei “segni” immateriali che ne costituiscono il carattere etico e morale e che fanno parte a pieno titolo della storia savonese caratterizzandola.

La celebrazione dei 70 anni di attività della Cooperativa Bazzino ha inteso far conoscere la storia dell’azienda e stimolare la città a uno sguardo su se stessa alla ricerca, scoperta o riscoperta di luoghi, attività del passato, frammenti di storia, cultura, lavoro, tradizione, coraggio che hanno contribuito a rendere Savona la città che è.

Il desiderio da cui si è partiti era quello di suscitare un atteggiamento di appartenenza in grado di trasformarsi in un’attenzione maggiore verso i “propri” luoghi, la “propria” storia, un’attenzione capace di tradursi in apertura e capacità attrattiva verso l’esterno, grazie ad una più forte consapevolezza di chi si è, elemento necessario per un migliore rapporto con la propria esistenza in un luogo, ma soprattutto come strumento efficace nella trasmissione verso l’esterno, un modo capillare e “interno” di far conoscere la città e la sua cultura agli stessi savonesi e ai visitatori.

Desiderio che ha trovato riscontro nella grandissima partecipazione di pubblico ai tre appuntamenti e testimoniato dai numerosissimi messaggi verbali e scritti dal pubblico (e recapitati alla Cooperativa Bazzino) che hanno apprezzato la manifestazione e incoraggiato a ripeterla e ad ampliarla, ringraziando per l’opportunità offerta di scoprire con l’occhio del turista la città in cui si vive.

La folta presenza e partecipazione di pubblico alle tre serate, la prima di presentazione del programma e festeggiamento della cooperativa, a Palazzo Santa Chiara; la seconda, condotta da Riolfo Marengo e Pacini, incentrata sui luoghi poco noti di Savona e il pomeriggio-sera di domenica, durante il quale esperti, volontari e i magnifici studenti dell’Istituto Levi Montalcini hanno fatto da guida lungo i cinque percorsi individuati, aperti al pubblico gratuitamente, ha premiato l’idea di fondo della manifestazione, contribuendo a rendere ancor più sentita la presenza della Cooperativa Bazzino in città, attraverso la “restituzione” di beni storici e culturali all’attenzione e all’apprezzamento degli abitanti.

Vuoi leggere IVG.it senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.