Conti alla mano

Savona e i derivati, Arecco spara ancora a zero contro l’amministrazione comunale

Il consigliere della Lega accusa: "Se il Comune avesse investito in Gratta e Vinci avrebbe fatto meglio"

Lega Nord, candida Massimo Arecco

Savona. “Titoli Derivati, se li conosci li eviti”. Inizia così la riflessione di Massimo Arecco, consigliere comunale e candidato nella lista della Lega Nord, sui conti di Palazzo Sisto.

Arecco dice di voler spiegare “ai savonesi cosa ha in pancia il bilancio del Comune di Savona” e osserva: “Uno dei concetti che più risultano assurdi in ambito di politica fiscale, anche se paradossalmente la legge lo permette, è la possibilità di finanziare la spesa pubblica ricorrendo a mutui sui quali vengono successivamente sottoscritti prodotti finanziari derivati. Per quanto lo scopo possa essere apparentemente nobile, una pubblica amministrazione dovrebbe innanzitutto considerare il costo, non soltanto monetario, della propria scelta e di come questo ricadrà sulla popolazione che, a quella amministrazione, ha dato ‘mandato’ per gestire la cosa pubblica in modo efficiente ed efficace”.

“Analizzando le specifiche caratteristiche dell’IRS con scambio del capitale, che il Comune di Savona ha sottoscritto con una primaria banca straniera della durata trentennale (20/12/2006 – 20/12/2036) a ‘copertura del nuovo profilo di indebitamento e rimodulazione del piano di rimborso’ (contratto 5 giugno 2007), sorge spontaneo il dubbio che, a fare un buon affare, questa volta, non sia stata la parte pubblica. Giudicate Voi: Palazzo Sisto (pardon, ogni singolo cittadino savonese) paga per il primo anno il tasso del 4,25%; nel secondo anno il tasso del 4,5%; mentre dal terzo anno fino a scadenza paga un tasso variabile, composto dall’Euribor a 6 mesi più un piccolo spread intorno allo 0.31%. Che grande operazione verrebbe da esclamare, considerato che il tasso euribor attualmente è negativo! Peccato che a tale contratto venga fissato un Floor del 4,95%, che ‘inchioda letteralmente l’Amministrazione comunale al muro’, in caso di tassi in discesa. Esattamente come sta ormai accadendo da anni, considerato che dalla controparte, ovvero dalla banca, il Comune di Savona riceve un tasso variabile legato all’euribor a 6 mesi” spiega Arecco.

“Veramente una gran bella operazione e un timing perfetto! Ovviamente non per il contraente pubblico. Ma non è finita. Qualcuno potrebbe pensare che, in caso di tassi in salita, il Comune di Savona sia ‘tutelato’ dal Cap del 5,95%. Ovvero, nella improbabile ipotesi che i tassi dovessero salire sopra tale percentuale, il saldo della scommessa (perché tale è!), sarebbe positivo per il Comune di Savona. Purtroppo non è così pacifico, in quanto tale circostanza dipende sempre dal debito residuo che, in base al piano di ammortamento, risulta negli anni “crescente” rispetto alla controparte e quindi, anche con tassi superiori al 5,95%, gli importi potrebbero comportare ugualmente un saldo positivo per la banca. Non ultimo, occorre sapere che tale operazione non è stata gratuita, ma prevede una struttura commissionale” aggiunge il consigliere comunale del Carroccio.

“La domanda a questo punto è: ’come uscirne?’. Dal punto di vista tecnico occorrerà, presumibilmente, ricorrere all’ennesima ricontrattazione, stipulando, questa volta, un mutuo a tasso fisso che, attualmente, considerati i tassi d’interesse ai minimi storici, sarebbe l’ideale per una amministrazione pubblica come quella di Savona così indebitata, rinunciando ai potenziali benefici di una scommessa che, viste le premesse, sulla carta è già stata persa. Poi, tutto potrà accadere! Dal punto di vista politico, oltre ad affidare la consulenza della ristrutturazione ad un advisor indipendente, realmente specializzato in tale tipologia di prodotti finanziari, per la nuova Amministrazione comunale sarà indifferibile ed urgente fare effettuare tutte le necessarie ed opportune valutazioni di tipo legale, che consentano di ricostruire con precisione i ruoli, i compiti e le eventuali, singole, responsabilità dei vari attori coinvolti nelle operazioni di acquisto e vendita dei prodotti derivati. Effettuata la fase conoscitiva, i cittadini savonesi dovranno essere resi edotti circa ogni dettaglio inerente l’intera vicenda ed infine, il nuovo Consiglio comunale, dovrà deliberare in merito a qualunque decisione definitiva da assumere. Al termine di queste mie personali riflessioni, evidentemente supportate dai pareri e dai calcoli forniti da tecnici qualificati in materia di titoli derivati, permettetemi di concludere con un’amara battuta finale: Se il Comune di Savona, all’epoca, avesse investito in gratta e vinci, forse, avrebbe fatto meglio!. Il 5 Giugno, LiberiAMO Savona!” conclude Arecco.

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