Allarme?

Savona “blindata” per i profughi, Lega Nord: “La città ha bisogno di lavoro, non di migranti” fotogallery video

I due esponenti della Lega Nord contro l'arrivo dei profughi nella città della Torretta

Blitz per fermare i migranti nella stazione di Savona

Savona.La Questura non si dice preoccupata. Io invece lo sono eccome”. Così l’assessore regionale Stefano Mai commenta i blitz delle forze dell’ordine scattati questa mattina per fermare i migranti in viaggio verso la Francia. I profughi sono stati bloccati alla stazione Mongrifone e poi accompagnati in Questura.

All’arrivo di ogni convoglio diretto verso il confine di Ventimiglia la polizia, con il supporto dei carabinieri, balzava sul treno per controllare la presenza di cittadini stranieri e per verificare la regolarità dei loro documenti. I controlli sono stati stringenti: all’arrivo di ogni convoglio diretto verso il confine di Ventimiglia la polizia, con il supporto dei carabinieri, è balzata sul treno per controllare la presenza di cittadini stranieri e per verificare la regolarità dei loro documenti.

Stamattina l’assessore regionale (ed esponente della Lega Nord) si è recato a Savona per vedere con i propri occhi quale fosse la situazione: “Dopo aver assistito ai blitz della polizia – spiega Mai – mi sono recato in questura e poi dal prefetto per avere informazioni circa le operazioni e lo smistamento degli stranieri fermati. Personalmente, in stazione ho visto che sono state bloccate circa sette persone, mentre altre quindici erano presenti negli uffici della questura al momento del mio arrivo. Questo alle 11.30 di oggi. Se la media si è mantenuta costante tutto il giorno, solo oggi sono state fermate circa una quarantina di persone”.

“Il prefetto – prosegue Mai – mi ha spiegato che la situazione non è ancora a livello di emergenza. Le operazioni sono state avviate piuttosto in fretta in quanto la comunicazione è arrivata relativamente tardi, ma nonostante tutto gli uffici sono riusciti a predisporre tutto quanto necessario ad effettuare i controlli”.

Per quanto riguarda la destinazione dei profughi: “Per il momento saranno ospitati in strutture provinciali, ma poi nei prossimi giorni occorrerà fare scelte differenti. L’ipotesi dell’ex carcere di Sant’Agostino pare non sia stata presa in considerazione. Mi è stato comunicato che ora l’edificio è passato in carico al Comune, quindi un suo eventuale utilizzo in questo senso dipenderà dal nuovo sindaco. Dal canto nostro, si tratta di un’eventualità che non sarebbe accettabile”.

Mai è preoccupato dei risultati dei controlli: “E’ importante stabilire quante di queste persone siano effettivamente profughi di guerra e quanti invece si siano mescolati tra di loro senza esserlo davvero. Inoltre, i blitz dovrebbero essere allargati a tutte le stazioni: se si sparge la voce che questi vengono effettuati solo a Savona, ovviamente chi teme di incapparvi si fermerà nella stazione precedente e riuscirà ad eluderli”.

Blitz per fermare i migranti nella stazione di Savona

Non possiamo accettare che la provincia e la città di Savona vengano trasformati in un enorme centro di raccolta di immigrati. Non e’ bastato al ministro Alfano trasformare in una mega tendopoli la città’ di Ventimiglia? Evidentemente il governo per evitare tensioni diplomatiche con la Francia ha deciso di dirottare i flussi su Savona: come sempre si sposta il problema anziché’ risolvere una situazione ormai allo sbando. La Liguria non può più sopportare
l’invasione in atto decisa dal governo” dichiara il segretario regionale della Lega Nord Liguria Edoardo Rixi, assessore regionale allo Sviluppo economico.

“Allestire nuovi centri a Savona e’ un’idea folle: portare nuovi poveri e disperati, disposti a tutto, in una città e in una provincia in cui l’emergenza lavoro e la richiesta di sicurezza da parte dei cittadini e’ sempre maggiore significa portarla al definitivo collasso. Savona e provincia hanno bisogno di posti di lavoro e non di disperati che servono solo ad alimentare il business delle solite coop rosse che puntualmente si buttano a pesce nelle gare dell’accoglienza – aggiunge Rixi – inoltre, adibire edifici, per esempio vecchi casolari, nell’entroterra a veri e propri campi profughi e’ un atto irresponsabile”.

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