Savona. “Le elezioni amministrative conclusesi con i ballottaggi di domenica scorsa ci hanno consegnato risultati sui quali non mancheranno occasioni di analisi in tutti gli organismi del Partito. Accadrà a Savona, così come in tutti i Coordinamenti territoriali liguri, per arrivare all’Assemblea regionale fissata per lunedì 11 luglio”. Lo annuncia David Ermini, Commissario regionale PD Liguria, insieme ai membri del Gruppo regionale di lavoro: Viola Boero, Sara Di Paolo, Massimiliano Morettini, Alberto Pandolfo, Giorgio Ravera e Federico Tanda.
“Non sono mai mancati, né mancheranno mai, nel Partito Democratico spazio e tempo affinché gli iscritti e chi ricopre ruoli di responsabilità possano confrontarsi nei luoghi preposti in un franco e costruttivo scambio dialettico – spiega Ermini – E’ tempo infatti che la fioritura di opinioni personali che leggiamo e ascoltiamo sui media lasci lo spazio ad un punto di riflessione comune che ci porti a valorizzare di più e meglio il lavoro fatto dal PD, a correggere gli errori che abbiamo compiuto e a portarci in sintonia con gli elettori. Ora il nostro impegno, e quello di tutto il Partito Democratico ligure, deve concentrarsi sul referendum costituzionale. Un appuntamento che riguarda non solo una comunità politica, ma l’occasione di un cambiamento vero e profondo per tutto il Paese. Questa è ora la nostra priorità e su questo dobbiamo lavorare, insieme nel PD”.
Nel frattempo il segretario provinciale del Pd, Fulvio Briano, nel rassegnare le dimissioni ha guardato anche alla situazione regionale. “Siamo commissariati, e io penso che questo commissariamento stia durando da troppo tempo – ha sostenuto – Nessuno lo dice, ma io credo questa sia la realtà delle cose. Penso inoltre che il partito, a livello nazionale, abbia sbagliato ad aprire la campagna referendaria sotto elezioni amministrative: anche questo è stato un elemento che non ci ha portato bene, ci ha diviso su un tema per alcuni molto importante che è la riforma della costituzione. Anche questo è stato un voto politico, non dobbiamo dimenticarlo: quando si va a votare, anche alle amministrative, nelle città importanti la politica nazionale fa tanto. Io penso che forse si sarebbe dovuto aspettare almeno la fine delle elezioni amministrative”.