Pietra L. Non c’è nessun responsabile secondo la Procura per la morte di Sergio Nardulli, il sessantunenne residente a Borghetto che il 23 aprile del 2014 era morto in seguito ad un infarto. Nei giorni scorsi il gip Fiorenza Giorgi ha accolto la richiesta di archiviazione dell’inchiesta per omicidio colposo che era stata avanzata dal pm.
L’indagine era stata aperta dopo l’esposto della moglie dell’uomo, per valutare se la morte del paziente, che era stato trasferito dall’ospedale di Pietra Ligure a quello di Savona perché l’emodinamica nel nosocomio pietrese di notte non era operativa, poteva essere evitata in qualche modo. Dopo i primi accertamenti non erano emerse responsabilità per i sanitari che avevano seguito il paziente e il mirino della Procura si era quindi spostato sui vertici dell’Asl (Neirotti, Agosti e Baldinotti) e sulla scelta appunto di chiudere emodinamica di notte nell’ospedale di Pietra.
Secondo gli inquirenti però nella tragedia non ci sarebbero responsabilità e, di conseguenza, il fascicolo è stato archiviato. A pesare sulla scelta del giudice le conclusioni del medico legale secondo cui Sergio Nardulli era stato colpito da un infarto di quelli che non lasciano scampo, ma anche la ricostruzione di come quella notte era stato gestito il soccorso. Il paziente si era sentito male alle 3 ed era stato trasportato al Santa Corona con un’ambulanza. Al pronto soccorso, dopo i primi esami, erano emersi i sintomi di un infarto confermati anche da una consulenza cardiologica. Di conseguenza era stato trasferito al San Paolo dove alle 5,28 era stato operato, quasi due ore e mezza dopo il primo ricovero, ma di gran lunga entro le tre ore nelle quali secondo le linee guida internazionali adottate anche dalla Sanità ligure deve essere operato un paziente con i sintomi di un infarto.
Secondo il gip Giorgi quindi sarebbero state scrupolosamente seguite le linee guida e l’impossibilità di fare subito l’intervento chirurgico non sarebbe stata determinante.
Grazie alla denuncia della moglie di Sergio Nardulli il problema della chiusura dell’emodinamica a Pietra Ligure era finito al centro di un acceso dibattito che aveva ottenuto il risultato di rivedere il reparto aperto 24 ore su 24 anche a Pietra Ligure.
L’allora capogruppo di Forza Italia in Regione Marco Melgrati aveva presentato un’interrogazione urgente all’assessore alla salute: “E’ l’ennesima e grave inefficienza in materia di sanità, che questa volta ha portato alla perdita di una vita umana. – aveva detto Melgrati – Secondo quanto mi è stato segnalato, il paziente è stato colpito da infarto verso le 3 del mattino e trasportato al Santa Corona. Essendo chiuso il reparto di cardiologia operatorio, non hanno potuto fare altro che trasferirlo a Savona, ma non c’era l’automedica disponibile, dato che il 118 non ne ha abbastanza. Il paziente è riuscito ad arrivare a Savona solo alle 5,30. Ha avuto due arresti cardiaci appena arrivato ed è stato 4 giorni in rianimazione per poi essere spostato in terapia intensiva. Qualche giorno dopo è venuto a mancare”.
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