L'attacco

Ospedale Albenga, M5S: “Sabotaggio sistematico della sanità pubblica per agevolare i privati”

ospedale albenga

Albenga. “Pensavamo di aver già visto tutto in epoca Burlando, quando, con la scusa di razionalizzare la sanità e fermare l’emorragia dei pazienti di ortopedia protesica verso la Lombardia, la precedente Giunta di centrosinistra regalò ai privati il reparto di ortopedia di Albenga, mantenendolo all’interno delle strutture pubbliche. Con le conseguenze economiche, occupazionali e anche giudiziarie che abbiamo tutti sotto gli occhi. Poi è arrivato Toti e l’asticella si è spostata un po’ più in là: la privatizzazione è diventata la pietra angolare attorno a cui costruire la sanità ligure; gli incontri politici trasformati in convegni delle case farmaceutiche; interi ospedali affidati ai privati con la promessa di un improbabile potenziamento; il modello sanitario lombardo eletto a indirizzo programmatico del centrodestra, in barba a scandali, inchieste, arresti”. Lo sostengono Andrea Melis, portavoce del MoVimento 5 Stelle in Regione Liguria, e Francesco Di Lieto, del M5S ingauno.

“Un assaggio di queste logiche – denunciano i due pentastellati – lo stiamo vivendo proprio all’ospedale di Albenga, che l’assessore Viale si prepara a sacrificare sull’altare del profitto e del guadagno di pochi privati e che nulla ha a che vedere con gli interessi di pazienti e i cittadini. È in atto una precisa e sistematica strategia di sabotaggio dall’interno dell’attività istituzionale sanitaria, per favorire l’ingresso dei privati: dalla soppressione del numero di sedute operatorie delle varie specialità al depotenziamento di sedi specialistiche ambulatoriali, dal mancato reintegro di personale in pensione a sprechi di risorse di ogni tipo. Fatti, questi, che ci sono stati confermati in tutta la loro drammaticità in un recente incontro all’ospedale di Albenga per un confronto con gli operatori del servizio sanitario”.

“Lo scopo – accusano – è fin troppo chiaro: far apparire inadeguato o, peggio, inefficiente e sprecone il servizio sanitario pubblico per far sì che la gente accetti, e addirittura invochi, la privatizzazione della sanità pubblica”.

“Se gli imprenditori privati sono davvero tali, si dotino di una struttura, costruendola o riqualificandone una adatta, assumano tutto il personale necessario e acquistino le attrezzature adeguate e concorrano onestamente, senza aiutini di stato, in regime di libero mercato, per aggiudicarsi le convenzioni sanitarie che la Regione riterrà (motivandone l’opportunità) di esternalizzare. Basta con la viziosa commistione tra politica e privati, stop all’impresa a rischio zero, sulla pelle e sulle tasche dei cittadini. Non si tratta sulla salute dei cittadini” concludono.

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