Economia

No alla fusione dei piccoli Comuni, mozione approvata in Consiglio regionale

consiglio regionale

Liguria. Il Consiglio regionale ha approvato con 24 voti a favore (maggioranza di centro destra, Pd e Rete a Sinistra) e 5 astenuti (Mov5Stelle) la mozione presentata da Alessandro Piana (Lega Nord Liguria-Salvini) e sottoscritta dai colleghi di gruppo Giovanni De Paoli, Franco Senarega, Stefania Pucciarelli Alessandro Puggioni che impegna la giunta ad attivarsi presso il Parlamento, le Commissioni Parlamentari competenti e la Conferenza Stato-Regioni affinché la proposta di legge presentata l’11 novembre 2015, presso la Camera dei Deputati, “Modifica al testo unico di cui al decreto legislativo 180 agosto 2000, n. 267, in materia di popolazione dei Comuni e di fusione dei Comuni minori” non sia approvata.

La proposta stabilisce che il limite minimo di abitanti non deve essere inferiore a 5.000 per ogni Comune. Secondo Piana la proposta di legge non tiene conto dei servizi forniti dagli enti comunali ai cittadini residenti in altri Comuni o nell’Unione Europea e l’eventuale fusione di Comuni potrebbe portare ad una considerevole riduzione di servizi ai cittadini, con la chiusura di uffici ed attività anche nei territori montani, dove gli spostamenti non sono semplici e il trasporto pubblico soffre di carenze da tempo.

“Se tale proposta venisse accolta, oltre a comportare un grave deficit di democrazia ed una grave perdita di rappresentatività per i cittadini, – ha concluso – avrebbe effetti negativi su gran parte del territorio nazionale, in modo particolare su quello della Liguria, caratterizzato storicamente da piccoli Comuni, anche montani, la cui fusione potrebbe essere non omogenea”.

L’assessore allo sviluppo dell’entroterra Stefano Mai ha ribadito che il processo di fusione va fatto soltanto se c’è una chiara e motivata volontà da parte dei Comuni. “Se vogliono fondersi – ha detto – è a loro discrezione”. Nel ribadire che è del tutto contrario agli accorpamenti obbligati, Mai ha sottolineato che qualora la volontà di fusione dei Comuni risulti chiara, fondata su valide motivazioni, la Regione accompagnerà i Comuni in questo percorso.

Giovanni Barbagallo (Pd) ha di fatto ribadito che spesso la fusione rappresenta una valida soluzione per i piccoli Comuni, sempre alle prese con molte difficoltà.

Fabio Tosi (Movimento 5 Stelle) si è definito piuttosto scettico, annunciando l’astensione del suo gruppo.

Andrea Costa (Gruppo Misto-Ncd Area Popolare) ha dichiarato di non credere alle fusioni come mero elemento per tagliare i costi della politica, sottolineando che nei piccoli centri gli amministratori ricevono compensi irrisori, a fronte di un importante servizio reso alla collettività, anche nei casi di particolari emergenze. “Non credo siano questi i costi della politica” ha concluso sottolineando che la fusione ha un senso quando porti ad un miglioramento dei servizi per i cittadini.

Andrea Melis (Mov5Stelle) ha ribadito le difficoltà finanziarie dei Comuni e che, quindi, è ineludibile un accorpamento e non ha condiviso l’opposizione netta su una proposta ancora in esame nel Parlamento.

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