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Monitoraggio di Goletta Verde, mare “fortemente inquinato” a Pietra e Albenga

"Inquinato" anche a Finale, rilievi entro i limiti solo a Ceriale e Savona

goletta verde legambiente

Provincia. Cariche batteriche elevate per tre dei cinque punti monitorati in provincia di Savona, sedici punti su ventiquattro in totale lungo le coste liguri: È questo l’esito dell’indagine di Goletta Verde, la storica campagna di Legambiente dedicata al monitoraggio ed all’informazione sullo stato di salute delle coste e delle acque italiane – realizzata anche grazie al contributo del COOU, Consorzio Obbligatorio degli Oli Usati eil sostegnodei partner tecnici NAU e Novamont – che proprio dalla Liguria è ripartita per il suo tour 2016.

L’istantanea regionale sulle acque costiere dell’equipe tecnica dell’imbarcazione ambientalista è stata presentata questa mattina in una conferenza stampa effettuata in navigazione nel golfo di La Spezia alla presenza di Francesca Ottaviani, portavoce di Goletta Verde e Santo Grammatico, presidente di Legambiente Liguria. Il monitoraggio di Goletta Verde prende in considerazione il campionamento dei punti critici che vengono principalmente scelti in base a un “maggior rischio” presunto di inquinamento. Per questo vengono prese in esame le foci dei fiumi, torrenti, gli scarichi e i piccoli canali che spesso troviamo sulle nostre spiagge: queste situazioni sono i veicoli principali di contaminazione batterica dovuta all’insufficiente depurazione dei reflui urbani che attraverso i corsi d’acqua arrivano in mare.

Tre dei cinque campionamenti eseguiti in provincia di Savona hanno evidenziato problemi: fortemente inquinanti quelli eseguiti ad Albenga (foce Fiume Centa) e a Pietra Ligure (foce torrente Maremola); inquinato il giudizio per quello a Finale Ligure (alla foce del fiume Pora). Entro i limiti i prelievi a Ceriale (sbocco canale presso Lungomare Diaz) e a Savona (alla spiaggia presso il fiume Letimbro).

“Si tratta di un monitoraggio puntuale che non vuole sostituirsi ai controlli ufficiali, né pretende di assegnare patenti di balneabilità, ma restituisce comunque un’istantanea utile per individuare i problemi e ragionare sulle soluzioni – sottolinea Francesca Ottaviani, portavoce di Goletta Verde -. Dei 16 punti risultati inquinati e fortemente inquinati, ben 11 riguardano situazioni in cui è alta la frequenza dei bagnanti e, di conseguenza, la carica batterica che arriva in mare rappresenta non solo un problema ambientale ma anche un rischio per la salute umana. Chiediamo quindi alle autorità competenti di intensificare i controlli nelle zone più prossime a queste fonti di inquinamento, frutto di una una cattiva gestione del sistema depurativo sia dei comuni costieri che dell’entroterra”.

“In questi ultimi anni abbiamo visto con piacere una accelerazione sulle politiche e i progetti che riguardano i nuovi depuratori, incalzati anche dalle infrazioni europee che hanno interessato il nostro paese e la Liguria – dichiara Santo Grammatico, presidente di Legambiente Liguria – ma i dati che abbiamo rilevato mettono in luce la necessità di indagare e intervenire sugli scarichi abusivi ancora presenti e ripristinare o riammodernare le reti fognarie esistenti, in particolare separando le acque bianche dalle nere per evitare, in particolare nei giorni più piovosi, che queste si mischino e producano un effetto inquinante”.

“Resta molto da fare in Liguria anche sul fronte dell’informazione ai bagnanti. La cartellonistica in spiaggia è ancora molto scarsa, nonostante da due anni sia scattato l’obbligo per i Comuni di apporre pannelli informativi, secondo uno specifico format europeo, dove siano riportate tutte le informazioni circa qualità delle acque che prende in considerazione la media dei prelievi degli ultimi quattro anni (classi: eccellente, buona, sufficiente, scarsa), i dati degli ultimi prelievi e le possibili criticità della spiaggia stessa. Nonostante siano passati otto anni dal recepimento della Direttiva europea sulla balneazione, la loro presenza è davvero irrisoria: i tecnici di Goletta Verde ne hanno avvistato solo uno sui 24 punti campionati. Anche i cartelli di divieto di balneazione mancano: è stato possibile individuarlo solo in un caso sui cinque punti non conformi alla balneazione o non campionati dalle autorità competenti”.

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