Novità in vista

Liguria, i sottotetti si potranno recuperare senza l’adozione di una variante al PUC

La Regione ha "snellito" le procedure urbanistico ed edilizie, con conseguenti facilitazioni per i cittadini, imprese e più autonomia per i Comuni

impalcatura
Foto d'archivio

Regione. In Liguria arriveranno procedure semplificate in materia di urbanistica ed edilizia. Le novità sono infatti state approvate oggi dalla Giunta regionale, su proposta dell’assessore all’Urbanistica della Regione Liguria, Marco Scajola, nell’ambito della legge regionale 1 del 2016, la cosiddetta Legge sulla crescita.

Le nuove norme passate in Giunta e inviate al consiglio regionale, rappresentano un dimagrimento delle procedure urbanistico ed edilizie, con conseguenti facilitazioni per i cittadini e imprese e un aumento dell’autonomia per i Comuni.

Di fatto il nuovo ddl riguarda in particolare i sottotetti che potranno essere recuperati dai cittadini, sulla base della legge esistente, senza che il Comune debba adottare una variante al PUC, il piano urbanistico comunale e consentendo di intervenire anche sui fabbricati più recenti, realizzati tra il 2001 e il 2014.

In questo modo si elimineranno passaggi burocratici e onerosi permettendo al proprietario dell’immobile di abbattere i tempi di intervento. Le nuove norme approvate si rivolgono anche alle imprese consentendo di semplificare i tempi per l’approvazione di interventi edilizi relativi all’ampliamento delle attività produttive esistenti. In pratica viene introdotta una franchigia di 6 metri in altezza entro i quali effettuare gli interventi di ampliamento senza dover modificare i piani urbanistici.

“In questo modo abbiamo voluto andare incontro alle esigenze soprattutto del settore produttivo manifatturiero che necessitano di nuovi spazi per migliorare e potenziare la propria attività”, ha spiegato l’assessore Scajola. Le nuove procedure approvate introducono anche elementi di certezza nell’ambito delle richieste per i progetti relativi all’insediamento delle nuove imprese che riceveranno il parere politico del consiglio comunale all’inizio del percorso e non più alla fine di tutte le verifiche tecniche, consentendo così all’imprenditore di non perdere tempo e spendere soldi di progettazione e amministrativi inutilmente, dandogli la certezza di arrivare in fondo.

Eliminato inoltre l’obbligo per i Comuni di richiedere all’Agenzia del Territorio la perizia per determinare l’entità delle sanzioni dovute ai Comuni in materia edilizia. “Con quest’ultima modifica – ha concluso l’assessore Scajola – alleggeriamo i costi a carico dei cittadini che non dovranno più pagare le prestazioni dell’Agenzia delle Entrate per le perizie, in quanto da ora in poi saranno i Comuni ad occuparsene direttamente”.

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