Savona. “Da questo voto escono severamente sconfitte la strategia elettorale e la politica di Renzi. Prova inequivocabile: chi è andato a votare, seppur in realtà molto diverse come Torino e Roma, ha espresso un giudizio particolarmente negativo nei confronti del Pd. Soprattutto da quando al governo c’è Renzi, i democratici hanno virato con decisione verso politiche neoliberiste, tutte a favore delle grandi corporations finanziarie e industriali. Posizioni di destra, che non promuovono né le politiche sul lavoro, né il sostegno a quelle piccole e medie imprese che costituiscono la vera ossatura economica del Paese. Una politica che ha anche dimenticato completamente i territori, come dimostra la legge Delrio (la sua espressione più evidente)”. Così Gianni Pastorino di Rete a Sinistra commenta l’esito delle elezioni amministrative, con particolare riferimento a Savona.
“L’arroganza che oggi tanti rimproverano a Renzi è costituita proprio dal totale disinteresse nei confronti dei problemi reali delle persone, prediligendo invece le posizioni verticistiche e le decisioni unilaterali dell’Uomo Solo al comando”.
“Lo stesso discorso vale per l’esito elettorale di Savona: qui il Pd è punito dalle scelte della giunta passata, che su molti temi – primo fra tutti l’ambiente – non è stata all’altezza del compito. Però, anche in questo caso, va rilevato il significato politico del voto: anche a Savona i cittadini si sono espressi guardando oltre le sole questioni locali; e hanno voluto indicare nel Pd il maggior responsabile della tuttora difficile situazione in cui versa il Paese” aggiunge ancora Pastorino.
“In conclusione, per quanto riguarda Rete a Sinistra, i risultati dimostrano inequivocabilmente che le nostre scelte sono state corrette, sia l’anno scorso per le elezioni regionali sia quest’anno per le comunali a Savona e in altri centri della Liguria. A differenza di quanto avvenuto in altri comuni liguri di media grandezza, è pur vero che a Savona le nostre posizioni non sono state in grado di intercettare il dissenso dei tanti elettori che si sono astenuti, o hanno votato PD turandosi il naso, oppure hanno dirottato verso il Movimento 5 Stelle”.
“Ci siamo assunti la responsabilità di rompere un’alleanza che da tempo vedeva anche nel nostro territorio una netta mutazione del PD, sempre più lontano dai temi che interessano davvero la gente e sempre più ripiegato in una sorta di comitato elettorale permanente. A questo punto, guardando alle consultazioni del prossimo anno a Genova e La Spezia, servono a poco i richiami all’unità a sinistra pronunciati da alcuni esponenti PD: o il Partito Democratico intraprende una vera e propria revisione della sua linea politica, chiesta a gran voce anche da molti suoi elettori, oppure è chiaro che Rete a Sinistra sarà comunque alternativa a questo disegno politico”.
“Per quanto riguarda il Movimento 5 Stelle, siamo di fronte a una grande e innegabile affermazione; ma adesso sono caduti tutti gli alibi. I 5 Stelle ora dovranno dimostrare di essere in grado di governare aree metropolitane complesse, come Roma e Torino, dando prova di saper recidere i legami amministrativi del PD, ma anche quelli consolidati dei potentati del centrodestra che pure hanno contribuito alla loro vittoria. Perché è chiaro che sia a Roma sia a Torino, l’elettorato di centrodestra è andato a votare 5 Stelle. Gli alibi sono finiti per tutti” conclude Pastorino.