Cengio. Slitta la discussione della perizia disposta per fare chiarezza sulle cause del crollo, avvenuto il 4 febbraio 2015, del soffitto della mensa nella scuola di Cengio. Questa mattina il giudice Francesoco Meloni ha infatti esteso l’incidente probatorio ad un nuovo indagato e, di conseguenza, il perito, l’ingegner Manzone di Torino, svolgerà ulteriori accertamenti.
Il numero degli indagati è salito da quattro (il costruttore e il progettista della scuola, realizzata nel 1990, e i due ingegneri che nel 2013 avevano fatto verifiche statiche) a cinque proprio nel corso dell’accertamento peritale: il tecnico, ipotizzando che le responsabilità sul crollo potesserop estendersi ad altri soggetti, lo ha segnalato al pubblico ministero che ha ritenuto di iscrivere un nuovo nome sul registro degli indagati. Di qui l’esigenza di estendere l’incidente probatorio che si concluderà quindi il prossimo ottobre.
Sul crollo, che per fortuna non aveva provocato né vittime né feriti, la Procura aveva subito aperto un’inchiesta (a coordinarla è il pm Cristiana Buttiglione). Secondo la perizia che, nei giorni immediatamente successivi al crollo era stata disposta dal Comune, il cemento usato per costruire la scuola non sarebbe stato idoneo a sostenere tutto quel peso. Dai primi accertamenti, in particolare, era emerso che il materiale usato per la costruzione sarebbe in grado di sopportare un peso fino a 140 chili per centimetro quadrato e non i 250 previsti dal progetto.
Irregolarità ci sarebbero state anche nella dimensione dei mattoni, anche se questo non avrebbe avuto ripercussioni sulla stabilità della costruzione. A determinare il crollo del tetto sarebbe stato invece un ancoraggio anomalo ad una trave.