Indagine

Circonvenzione d’incapace e falso, indagine su don Antonio Ferri

Il sacerdote: "Ho fornito tutti gli elementi del caso"

don antonio ferri

Savona. C’è un indagine da parte della Procura di Savona dopo una denuncia presentata dalla Rete L’Abuso che riguarderebbe don Antonio Ferri, vicario generale della Diocesi di Savona per una presunta circonvenzione di incapace ai danni di una pensionata savonese ultranovantenne. “No comment” dal sesto piano di Palazzo Giustizia su un eventuale nome iscritto nel registro degli indagati. E lo stesso don Ferri ha spiegato di “essere stato ascoltato dalla Procura e di aver fornito tutti gli elementi del caso”.

Di fatto era stata la rete l’Abuso a querelare il sacerdote nel settembre scorso su mandato del figlio della presunta vittima per le ipotesi di reato di falso e circonvenzione di incapace. Secondo la Rete L’Abuso “nel dicembre di tre anni fa erano stati don Ferri e un altro sacerdote che avrebbero fatto firmare un documento all’anziana che solo dopo aveva capito che quel documento avrebbe potuto infangare la memoria del figlio Alessandro, deceduto anni prima e che in punto di morte aveva spiegato il perché da ragazzino era fuggito dal seminario, accusando il sacerdote Pietro Pinetto di presunte molestie”.

Ancora la Rete l’Abuso: “Recentemente, a seguito delle polemiche sollevate dai parrocchiani della chiesa di S. Francesco da Paola, i quali non hanno gradito molto il trasferimento presso la struttura religiosa di don Pietro Pinetto, viene rievocata pubblicamente da don Danilo Grillo, con modi sprezzanti e offensivi nei confronti del Fratello di Roberto Nicolick, Alessandro, l’esistenza di quel documento fatto firmare alla donna nel 2013. Don Danilo Grillo infatti, nel tentativo di rassicurare i parrocchiani riferì in maniera decisamente disonesta, che le accuse nei confronti del sacerdote Pietro Pinetto erano false e prive di qualunque fondamento. Don Grillo racconta durante un incontro pubblico con i parrocchiani, che ben tre delle quattro vittime avrebbero ritrattato le dichiarazioni fatte all’autorità giudiziaria, per quanto concerne invece la quarta vittima, riferisce in modo dispregiativo e sminuente, che costui, non solo era un tossico per altro deceduto, ma che addirittura la madre avrebbe smentito l’attendibilità del figlio”. Di qui la decisione da parte della Rete L’ABUSO e del figlio della presunta vittima di denunciare il fatto e di ottenere copia di quel documento fatto firmare all’anziana”, conclude la nota della Rete l’Abuso.

Vuoi leggere IVG.it senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.