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Caccia, LAC all’attacco della Regione: “Su vuole sparare allo storno per divertimento”

storno

Liguria. “La decisione odierna della giunta Toti di consentire nel prossimo autunno l’abbattimento di 11.000 esemplari di storno è stata, con malcelato imbarazzo, giustificata dagli uffici di Via Fieschi con l’esigenza di tutelare le produzioni olivicole. Peccato che lo scorso 3 dicembre il Tar avesse annullato con sentenza di merito il provvedimento-fotocopia dell’anno scorso (dopo una prima sospensione cautelare del 29 ottobre 2015 da parte della giustizia amministrativa). Allora la Regione Liguria fu condannata al pagamento di circa 5.000 euro alle associazioni per la tutela faunistica che avevano promosso il ricorso”. Lo ricorda la Lega Abolizione Caccia dopo il provvedimento varato dalla giunta regionale

“Ancora una volta viene ampliato a dismisura l’elenco dei comuni ove tale caccia in deroga potrebbe essere praticata, includendo vastissimi territori dell’entroterra non classificati come comuni olivicoli e/o privi di oliveti, così smentendo il pretesto della tutela di produzioni agricole. Per la verità è solo di un provvedimento per far sparacchiare qualcosa in più ai soliti amici degli amici”.

“Oggi la giunta regionale, per bocca dell’assessore alla caccia, si nasconde dietro la documentazione farlocca di 300 improbabili “segnalazioni di danno”; si tratta – appunto – di carta fasulla. Infatti la Regione Liguria non ha mai avviato le relative pratiche di risarcimento danni come prevede la normativa del settore, poiché si tratta di segnalazioni prive di autocertificazione, si vocifera firmate in buona parte da cacciatori o loro familiari, e di cui la Regione stessa si rifiuta di fornire ufficialmente i nominativi o il riferimento alle aziende agricole coinvolte” aggiunge ancora l’associazione.

“Questi “danni all’olivicoltura”, che sono alla base della delibera di oggi, non sono mai stati suffragati da sopralluoghi e/o verifiche effettuate a nome o per conto della pubblica amministrazione. Per quanto riguarda il periodo proposto, oltretutto, i presunti eventuali danni sarebbero causati da popolazioni svernanti e non da quelle migratrici”.

“A controprova della procedura assai opaca quanto sospetta, non risultano nell’ultimo triennio alla Regione Liguria né richieste ufficiali di risarcimento danni (effettuate con i regolari moduli per risarcimento danni) né liquidazione di somme a tale scopo” conclude l’associazione.

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