Albenga. Una mozione per chiedere al sindaco e all’assessore all’ambiente di “informare il consiglio comunale e la cittadinanza circa gli intendimenti per riportare il servizio di igiene urbana e raccolta differenziata a livelli accettabili e al raggiungimento della percentuale differenziata prevista dalla vigente normativa” e a “procedere secondo contratto al recesso dello stesso considerato che il disservizio è da tempo conclamato e continuato”.
E’ quella che nei giorni scorsi i consiglieri di minoranza Rosy Guarnieri e Cristina Porro hanno presentato alla maggioranza del sindaco Giorgio Cangiano.
“Sono ormai passati ben tre anni dall’acquisizione, da parte di Teknoservice, del servizio per lo spazzamento delle strade, la raccolta, lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani e cura del le aree verdi – ricordano i due consiglieri leghisti – Le lamentele del disservizio presso lo sportello del cittadino e sui social network sono innumerevoli e costanti. Lunedì c’è stato lo sciopero nazionale degli operatori di Teknoservice e nonostante l’azienda ne abbia dato comunicazione l’amministrazione non si è fatta carico di avvisare la popolazione. Difatti lungo le vie delle zone di raccolta del lunedì, dalle prime ore della giornata e fino a sera giacevano sacchi contenenti spazzatura”.
“La percentuale della raccolta differenziata è ormai al minimo storico, cioè al 29 per cento. Nel 2013 era al 46 per cento, mentre l’obiettivo di legge è del 65 per cento. Da contratto, la raccolta differenziata della parte organica umida avrebbe dovuto trovare avvio nel secondo anno dall’acquisizione del servizio da parte della ditta aggiudicataria”.
“Considerato che negli ultimi due anni la tassa per il servizio è aumentata di ben 9 punti in percentuale, chiediamo al sindaco e all’assessore all’ambiente di informare il consiglio comunale e la cittadinanza circa gli intendimenti per riportare il servizio di igiene urbana e raccolta differenziata a livelli accettabili e al raggiungimento della percentuale differenziata prevista dalla vigente normativa e invitiamo il primo cittadino a procedere secondo contratto al recesso dello stesso considerato che il disservizio è da tempo conclamato e continuato”.