Sentenza

Alassio, asilo “Piccolo Principe”: il Tar condanna il Comune

asilo nido piccolo principe

Alassio. Respinto da parte del Tar il ricorso presentato dal Comune di Alassio sull’asilo “Piccolo Principe”. Il Tribunale amministrativo regionale ha rigettato la richiesta dell’amministrazione di stralciare il precedente accordo extragiudiziale raggiunto dall’amministrazione Avogadro con i privati a seguito di alcune irregolarità nella progettazione dell’ampliamento della struttura scolastica, in particolare il secondo piano dell’edificio (volumetrie) e le distanze legali con gli edifici limitrofi.

Ma la nuova amministrazione Canepa non si è accontentata e nell’ambito di un nuovo progetto voluto per l’asilo (altre quattro stanze per soddisfare la domanda di posti) ha presentato ricorso al Tar per annullare quell’accordo, ritenuto invece valido dal tribunale amministrativo.

L’impugnazione di quell’accordo è stata respinta e ora il Comune dovrà demolire la porzione irregolare di asilo e ripristinare le volumetrie previste e le distanze a norma di legge dalle vicine abitazioni. A Carico del Comune anche le spese legali del procedimento, tre mila euro in tutto, come sentenziato dal Tribunale.

E sul caso la minoranza va all’attacco, come afferma il consigliere comunale di minoranza Angelo “Anche il Tar, dove solitamente nei giudizi le spese vengono compensate, ovvero ciascuno si paga il suo, specie se vi è coinvolto un Ente pubblico, come nel nostro caso, ha addebitato le spese di giudizio proprio in capo al Comune, quasi a voler rafforzare la sentenza, mentre normalmente si parla di ordinanza, in questo ricorso promosso dall’Ente comunale in maniera inopportuna”.

“Curioso, poi, il fatto che questa amministrazione che ha portato in Consiglio comunale la proposta transattiva sul nuovo Stadio Ferrando per un valore di oltre 4 milioni di euro, ricorra invece contro un atto transattivo dell’ente stesso, proposto a suo tempo dall’ex amministrazione Avogadro per un valore di 174 mila euro, adducendo (deliberazione di Giunta n.73 del 20/03/201 la seguente motivazione: “All’amministrazione comunale non è nota la ratio che ha indotto la precedente amministrazione a rinunciare almeno in parte all’opera pubblica in itinere, prima di qualsiasi pronuncia di un Tribunale nel merito”.

“Insomma, su oltre 4 milioni di euro (nuovo Stadio) l’amministrazione Canepa non ritiene di dover essere garantista sino a richiedere un giudizio del Tribunale di merito, ma per soli 174 mila lo diventa perentoriamente: dire che sia quantomeno dubbio e inquietante, è poco? Chissà quali interessi sono in ballo…!” conclude Galtieri.

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