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“Acqua: quali criteri per la potabilità”: se ne parla ad Albenga

Appuntamento il 23 giugno ad Albenga, dalle 9 alle 16, al Laboratorio Chimico Camera di Commercio Riviere di Liguria-Imperia La Spezia Savona

acqua marrone ospedale san martino
Foto d'archivio

Albenga. Piombo e nichel nell’acqua dell’ospedale. È una di quelle notizie che fa scalpore e che diffonde ansia e preoccupazione tra i cittadini. Il caso riguarda una recente rilevazione dell’Arpal che ha riscontrato l’alta concentrazione di metalli pesanti – nichel, ferro e piombo -, pericolosi per la salute umana, nell’acqua di un nosocomio della Spezia. Ma quali sono i criteri che devono essere rispettati per mettere a riparo strutture pubbliche e private prima di arrivare all’extrema ratio del divieto di bere acqua del rubinetto?

“I criteri sulla potabilità dell’acqua sono contenuti nel decreto legislativo 31/2001 che recepisce la direttiva comunitaria 98/93” spiega Luca Medini, direttore di Labcam srl – Laboratorio chimico merceologico della Camera di Commercio Riviere di Liguria. Secondo il decreto legislativo del 2001, le acque destinate al consumo umano devono essere pulite e salubri, non devono contenere microrganismi o parassiti né altre sostanze in quantità o concentrazioni che possano rappresentare un pericolo per la salute.

Proprio su questa tematica giovedì 23 giugno, dalle 9 alle 16, Labcam-Laboratorio Chimico Camera di Commercio Riviere di Liguria-Imperia La Spezia Savona e il Laboratorio Chimico Camera di Commercio Torino organizzano nella sede di Albenga (Regione Rollo 98) un incontro rivolto alle imprese e ai professionisti del settore su “Legionella, prevenzione e gestione del rischio: aggiornamento alla luce delle nuove linee guida nazionali”, il testo unico approvato dalla Conferenza Stato-Regioni nel maggio 2015, che riunisce tutte le norme nazionali sulla tematica.

“Per essere in regola con i criteri di legge – spiega Medini – sono necessari controlli di routine effettuati a intervalli regolari per ricavare informazioni sulla qualità chimico fisica e microbiologica delle acque e sull’efficacia di eventuali trattamenti per esempio disinfezioni. Oltre ai controlli ordinari, sono necessarie da parte degli organi competenti e dai gestori del servizio (cosi come identificati nel Dlgs 31/2001) anche verifiche straordinarie per accertare che una serie definita di parametri di legge siano rispettati”.

I parametri microbiologici comprendono analisi su eventuale presenza di escherichia coli ed enterococchi, mentre i parametri chimici riguardano la concentrazione massima consentita di elementi e possibili contaminanti. Nel caso dei rilievi effettuati nell’ospedale spezzino, il massimo consentito nella presenza di nichel è di 20 milligrammi per litro, 10 di piombo e 200 di ferro.

“Qualora vengano evidenziate dalle autorità competenti delle difformità con i parametri di legge – dice Medini – le sanzioni amministrative oscillano tra i 10 mila e gli oltre 62 mila euro, previste anche per le aziende alimentari che utilizzino acqua non conforme e che possa avere conseguenze sulla salubrità del prodotto finale”. Ancora più stringenti i criteri per le acque di dialisi considerate una sorta di farmaco. “I controlli in questo caso vanno effettuati ogni quattro mesi ed elementi come ferro e nichel devono essere totalmente assenti” conclude Medini.

I controlli relativi alla potabilità non prevedono in ogni caso la ricerca del batterio della legionella che può annidarsi negli impianti idrici dei condomini, delle strutture ricettive o nelle piscine e può avere un’ampia diffusione in quanto l’infezione da legionella si contrae tramite inalazione di minuscole goccioline di acqua (aerosol), che contengono i batteri.

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