Per non dimenticare

In tv la fiction su Boris Giuliano fratello di Giuseppe, l’ex sindaco di Laigueglia

Fu uno dei primi a capire i rapporti tra Cosa Nostra e politica, il fratello era molto amato nel borgo marinaro

Adriano giannini

Laigueglia. Proprio oggi, nel giorno in cui si ricorda la strage di Capaci, RaiUno manda in onda “Boris Giuliano – Un poliziotto a Palermo” di Ricky Tognazzi, autore della sceneggiatura con Giovanna Koch, Angelo Pasquini e la consulenza di Francesco La Licata che vede protagonista Adriano Giannini.

E questa fiction riporta alla memoria gli interventi e le belle parole che l’ex compianto sindaco di Laigueglia Giuseppe Giuliano, morto all’età di 82 anni, aveva detto più volte parlando del fratello poliziotto.

Medico molto apprezzato e stimato, era infatti il fratello di Boris Giuliano, capo della squadra mobile di Palermo ucciso da un killer della mafia il 21 luglio 1979. Giuliano era stato eletto in una lista civica il 14 giugno del 2004 ed aveva vinto per sette voti sulla lista avversaria.

E Adriano Giannini per la prima volta interpreta un personaggio realmente esistito. E non si tratta di una persona qualunque. Lo stesso Giuliano, in uno dei suoi tanti interventi, aveva ricordato il talento, la passione per le indagini del fratello Boris. “Aveva una forte umanità – disse – era un uomo degli alti valori soprattutto per lo Stato ucciso dalla mafia a 48 anni”, roba da far venire i brividi. La sensazione di chi ha conosciuti il sindaco che raccontava questa brutta pagina della storia italiana è che fossero uomini lasciati soli. Boris Giuliano aveva rivoluzionato i sistemi investigativi e col sacco di Palermo era scoppiata la guerra tra corleonesi e palermitani. E ora c’è un film che vuol dire ricordare la sua carriera di uomo dello Stato.

L’importanza di Boris Giuliano è nota a tutti poiché, grazie al suo meticoloso lavoro, fu uno dei primi a far emergere i rapporti tra Cosa Nostra e politica dando le basi a quello che sarebbe stato riconosciuto come il maxi-processo del 1986 per mano di Falcone e Borsellino.

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