Terzo settore

Turismo, mense e servizi: lavoratori savonesi in presidio sotto la Prefettura fotogallery

In tanti hanno aderito allo sciopero nazionale indetto da Cgil, Cisl e Uil per chiedere il rinnovo dei contratti

Savona. Decine e decine di lavoratori savonesi del settore turismo, mense, servizi hanno aderito oggi allo sciopero indetto a livello nazionale per chiedere il rinnovo dei rispettivi contratti nazionali di lavoro, fermi da oltre 36 mesi. Questa mattina, davanti alla prefettura di Savona, si sono ritrovati in presidio con bandiere e fischietti per far sentire la loro voce.

Ci sono baristi, camerieri, cuochi, operatori del comparto pulizia e sanificazione, attività ausiliarie e facility management, addetti mense, receptionist, impiegati di agenzie di viaggio, lavoratori dei fast food, operatori del comparto termale, farmacisti.

“E’ andata bene. Il presidio è riuscito ed è partecipato e siamo soddisfatti. Ci ha dato la possibilità di andare con le spalle coperte ad esplicitare le nostre istanze in prefettura, riscontrando disponibilità a portare sui tavoli romani le nostre richieste” spiega Cristiano Ghiglia della Cgil.

“Il tema è sentito perché parliamo di lavoratrici e lavoratori che nella migliore delle ipotesi sono in assenza di rinnovo contrattuale da tre anni e nella peggiore da sei. Crediamo che dignità retributiva e garanzia delle norme contrattuali siano un diritto che non può venire meno soprattuto in un momento di estrema difficoltà come l’attuale. Noi speriamo che anche la giornata di oggi serva per cambiare qualcosa per dei lavoratori che vivono in una situazione di estremo disagio” conclude Ghiglia.

“C’è un aspetto normativo del contratto, l’articolo 4, dove ad ogni lavoratore si garantisce che nel momento in cui si presenta un cambio d’appalto vengono assorbiti dall’azienda che subentra. In questo caso c’è un forte attacco per eliminarlo e quindi i lavoratori rischiano di perdere il lavoro” spiega Franco Paparusso, segretario Uiltrasporti, che aggiunge: “A livello locale abbiamo grossi problemi con i lavoratori del settore delle pulizie: per esempio all’ospedale San Paolo è stato ridotto del 50% il capitolato d’appalto sulle ore e la situazione è di grande difficoltà. Un’azienda che continua a pretendere pulizie come se facessero 40 ore”.

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