Vado L. La battaglia dei lavoratori della centrale elettrica di Vado Ligure, riuniti nella neonata associazione Alcev, è approdata ufficialmente in Regione. Due giorni fa infatti l’avvocato Nadia Carmen Brignone, che tutela l’associazione, il presidente di Alcev Vincenzo Giamello, insieme ai consiglieri Luca Ghersi e Mauro Cedro, e Giovanni Maiocco, sono stati ascoltati dalla IV Commissione Territorio e Ambiente.
I lavoratori hanno ribadito la loro disponibilità a fare da “cavie” per studi epidemiologici mirati: “Se c’è un pericolo di danni per la salute, sono i lavoratori i primi ad averli patiti ed a patirne le conseguenze” ha precisato l’avvocato Brignone.
Nel corso dell’audizione sono state spiegate tutte le “problematiche che sta vagliando l’associazione”, ovvero “quella lavorativa contingente, quella contributiva e poi ultima in ordine di esposizione, ma non certo di importanza, quella fondamentale relativa alle conseguenze sulla salute dei lavoratori della loro esposizione lavorativa e abitativa”.
Sul piano della salute e degli studi epidemiologici è emerso un nuovo dato piuttosto allarmante: “Sono emersi dei casi qualificabili come mutazioni genetiche tra i lavoratori iscritti all’associazione (i dati sono in corso di validazione)” spiega l’avvocato Brignone che aggiunge: “Qualora, come si teme, dovessero risultare problematiche sanitarie connesse all’esposizione lavorativa ricorrerebbero gli estremi per un provvedimento normativo analogo a quello che ha riconosciuto i benefici contributivi ai lavoratori ex Acna di Cengio”.
Alla luce di questi risultati i lavoratori e le loro famiglie hanno ribadito la loro volontà a fare da “cavie” per lo studio epidemiologico, che tra l’altro ha già incassato la disponibilità di Arpal per il supporto tecnico per le analisi ambientali che gli organi preposti ritenessero opportuno richiedere.
Per quanto riguarda la problematica lavorativa, occupazionale e contributiva, nel corso dell’audizione, è stato spiegato che è “impellente perché i lavoratori non vedono oltre il mese di settembre 2016 e non hanno alcuna certezza: non è stato presentato nessun piano industriale affidabile e non si neanche se l’azienda rimarrà o meno sul territorio”.
“Alla problematica lavorativa è strettamente connessa quella contributiva perché i lavoratori che hanno iniziato a lavorare prima del 2000 hanno visto convogliare i loro contributi in un fondo, il Fondoelettrico, che a seguito della riforma Fornero se non dovessero più lavorare nel comparto elettrico i contributi che andranno a maturare non potrebbero essere uniti a quelli vecchi se non con oneri altissimi” precisa l’avvocato Brignone.
All’esito la Commissione ha manifestato interessamento e, oltre al Presidente Dott. Andrea Costa, sono intervenuti con domande e richieste di precisazioni i componenti Andrea Melis, Alessandro Puggioni e Giovanni Lunardon.
“I lavoratori e gli ex lavoratori ribadiscono pertanto la loro disponibilità a ‘fare da righello’ per intraprendere la strada della verità” conclude l’avvocato Brignone per Alcev.