Vado Ligure. Fischietti e striscioni dei lavoratori di Tirreno Power che stanno protestando in questi minuti davanti al Consiglio regionale della Liguria. Una manifestazione che arriva dopo una fumata nera in Prefettura e il presidio davanti ai cancelli della centrale vadese, con le maestranze ormai stanche di una situazione di continua incertezza sul futuro del sito produttivo.
E se non ci sarà un piano industriale entro breve c’è la prospettiva dei licenziamenti: “Una ipotesi da scongiurare ad ogni costo perché il territorio savonese non può permettersi di perdere altri posti di lavoro. Ora l’azienda deve dirci cosa vuole fare e dare delle risposte chiare. La questione di Tirreno Power deve essere portata in tutte le sedi possibili e trovare una prospettiva industriale e occupazionale, anche in relazione al nuovo piano energetico nazionale” afferma il segretario provinciale della Cgil Giulia Stella.
“In Liguria si stanno chiudendo due centrali, ma al tempo stesso si sta lavorando ad una loro riconversione: questo non succede a Vado Ligure, perché?. Chiediamo che questo percorso venga portato avanti con urgenza anche per la centrale vadese” conclude il segretario provinciale della Cgil Giulia Stella.
“Dalla Regione ci aspettiamo l’apertura immediata di un tavolo di confronto che coinvolga direttamente il governo e l’azienda: la situazione è ormai drammatica, con gli stessi ammortizzatori sociali in scadenza a novembre e il rischio del licenziamento per molti lavoratori: chiediamo quindi garanzie anche su una possibile proroga degli aiuti alle maestranze, da mesi in grave difficoltà” conclude della Enrico Denevi Flai-Cisl savonese.