La critica

Pesca sportiva, l’Enpa attacca: “Incosciente organizzare un evento per promuoverla”

pesca sportiva

Andora. “Tra i tanti primati negativi della riviera savonese, proprio di fronte al Santuario marino del mar Ligure non potevamo farci mancare la mostra mercato internazionale della pesca sportiva ad Andora, definita dagli organizzatori, con un perfetto ossimoro, una manifestazione per appassionati di pesca e rispettosi del mare”. Così l’Enpa critica duramente l’evento che si terrà nel fine settimana ad Andora.

“La Protezione Animali savonese ricorda che in una ricerca scientifica l’università francese di Girona, dopo aver studiato l’impatto della pesca sportiva sui pesci del Mediterraneo denuncia che è più dannosa di quanto si pensi; i ricercatori hanno valutato l’impatto nel mare delle diverse tecniche utilizzate, dalle esche esotiche alla pesca di fondo, valutando anche l’impatto dei diversi tipi di pesca, dalle barche, dalla riva o subacquea; e hanno scoperto che i pesci catturati dai pescasportivi rappresentano tra il 10 e il 50% del totale delle pesca su piccola scala (escludendo la pesca a strascico)” spiegano i volontari dell’associazione.

“Un’attività ‘ricreativa’ e quindi non mirata né necessaria all’alimentazione umana, condotta mentre la Commissaria Europea della pesca Maria Damanaki dichiarava già 2 anni fa che i pesci del Mediterraneo sono vicini al collasso a causa di una pesca eccessiva e sregolata, con un sovrasfruttamento del 96% degli stock ittici di acque profonde e del 71% delle specie pelagiche. In una situazione di autentico svuotamento del Mediterraneo ad opera di una pesca professionale incontrollata, quella sportiva dovrebbe cominciare ad essere ridimensionata se non abolita; quando si è a corto di viveri in un deserto non si spreca l’acqua ed il mar Ligure sta diventando un deserto, sempre più invaso da meduse e svuotato di animali marini. E’ quindi incosciente, secondo ENPA Savona, organizzare una manifestazione che promuova la pesca sportiva, in un mare che necessita invece di un approccio amichevole, fatto solo con maschera e pinne per nuotare in pace tra le sue creature; come accade già da anni in molti paesi del mondo, in cui si è capito che osservare un pesce vivo, per le economie locali, rende molto di più che farlo soffocare appeso ad un amo su una barca” concludono dall’associazione animalista.

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