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Nel savonese crescita delle aziende giovanili, in aumento le imprese di cinesi e asiatici

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Savona. La provincia di Genova registra un tasso di natalità pari al 5,3%, 1,7 decimi di punto in meno rispetto al 1° trimestre 2015, un tasso di mortalità pari al 3,3% e un tasso di sviluppo che da 3,7% scende al 2%, frutto del rapporto tra il saldo e le imprese giovanili registrate nel trimestre precedente, e inferiore al dato regionale (2,2%); anche a La Spezia il tasso di sviluppo risulta più basso della media regionale (1,9%), mentre nel ponente ligure il tasso di sviluppo si colloca al di sopra, con Savona 2,8% e Imperia 2,4%.

Questa la fotografia regionale sull’andamento delle imprese giovanili in Liguria nel primo trimestre del 2016, secondo uno studio realizzato da Unioncamere che ha analizzato anche l’incidenza delle imprese femminili e straniere sul territorio regionale e nelle quattro province.

Se si analizza l’incidenza delle imprese “under 35” sul totale delle imprese, La Spezia figura al primo posto con il 9,6% ma con il ridimensionamento più alto del numero di imprese attive rispetto allo stesso periodo del 2015 (-5%); segue Savona, con un peso pari all’8,9%, e un calo del 2,7%, Imperia con un’incidenza dell’8,7% e una variazione negativa del numero di imprese attive pari al 3,3% e infine Genova dove solo 8 imprese su 100 sono giovanili, in perdita del 3,2%.

Riguardo agli addetti nelle imprese giovanili liguri, questi rappresentano il 4,6% del totale degli addetti, al di sopra della media nazionale (4,5%), e registrano un calo del 3% rispetto allo stesso periodo del 2015. Tassi demografici delle imprese giovanili 1° trim. 2016 Natalità Mortalità Sviluppo A livello provinciale Imperia e La Spezia concentrano la più alta quota di addetti sul totale (5,9%), seguite da Savona (4,8%) e Genova (4,0%).

Ultimo dato: una impresa giovanile su 4 è femminile: anche in questo caso è la provincia della Spezia a guidare la classifica con un peso% pari quasi al 30%. Di contro l’incidenza più bassa si registra a Genova (24,7%).

Il capoluogo ligure, con quasi 8 mila unità, concentra su di sé oltre il 55% delle imprese extracomunitarie presenti sul territorio ligure, in crescita del 4,5% rispetto al 1° trimestre 2015: la nazionalità più diffusa risulta quella marocchina (+4%), seguita da quella albanese (+3,4%) e dall’Ecuador (+3,6%). Imperia conta 2.429 imprese di immigrati (+4,8%), che rappresentano il 17,7% delle imprese individuali straniere in Liguria: in testa la comunità turca, rimasta numericamente invariata, seguita da quella tunisina (+6,2%) e albanese (+4,3%).

Al terzo posto per incidenza sul territorio regionale (15,6%) troviamo Savona con poco più di 2 mila e cento imprese extra-UE (+3,4%). A predominare sono gli imprenditori albanesi, le cui imprese rappresentano il 46,8% del totale delle ditte individuali guidate da extracomunitari, in crescita dell’1,7%; diffusa anche la presenza marocchina (+7,9%) e quella bengalese (+12,1%).

Nell’estremo levante ligure si registrano 1.365 imprese guidate da extracomunitari, il 3% in più rispetto ad un anno fa, e con un’incidenza sul territorio regionale pari al 10%. Il Marocco è la nazionalità più diffusa tra gli imprenditori stranieri (+6,2%), seguito dall’Albania (-9,4%) e dalla Cina (+10,6%).

Numericamente le imprese femminili sono maggiormente presenti in provincia di Genova, dove rappresentano il 47,7% del totale regionale, in calo dello 0,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Ma se prendiamo in considerazione l’incidenza delle imprenditrici sul totale delle imprese, al primo posto troviamo La Spezia con più di un’impresa femminile su quattro e in aumento dell’1% rispetto al 1° trimestre 2015, seguita da Savona (in calo dell’1,2%), Imperia (-1,1%, ) e infine Genova (-0,1%).

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