Arresto convalidato

Loano, scena muta dal gip del 53enne che ha spezzato la mano alla moglie

Secondo l'accusa l'uomo da 14 anni picchiava e maltrattava i figli

Tribunale Savona

Loano. Ha fatto scena muta davanti al gip l’operaio di 53 anni, di nazionalità marocchina, finito in manette con l’accusa di aver maltrattato per 14 anni la moglie e i loro tre figli di 19, 17 e 15 anni. Al termine dell’udienza, il giudice Francesco Meloni ha convalidato il suo arresto e si è riservato di decidere sulla misura cautelare (per ora l’uomo resta in carcere).

Ad arrestare il nordafricano, assistito dall’avvocato Ivano Lusso, sono stati i carabinieri della stazione di Finale Ligure con l’aiuto dei colleghi della compagnia di Albenga che, martedì scorso, sono intervenuti nell’abitazione della coppia a Loano. A chiedere aiuto era stata proprio la moglie del presunto aguzzino, disperata dopo l’ennesimo episodio violento.

I militari avevano subito bloccato l’uomo e (coordinati dal Pm Giovanni Battista Ferro, che aveva immediatamente disposto l’audizione in forma protetta dei familiari conviventi, come previsto dalla Convenzione di Lanzarote) avevano iniziato a raccogliere i primi elementi investigativi ricostruendo la grave vicenda di maltrattamenti.

Dalle indagini sarebbe emerso che dal 2002 e fino all’arresto l’uomo avrebbe imposto ai famigliari la sua autorità con atteggiamenti dispotici e violenti, umiliazioni, minacce, vessazioni fisiche e psicologiche di ogni tipo, fino ad arrivare ad impossessarsi del denaro comune. Le violenze sarebbero state rivolte principalmente alla consorte (vittima preferita dell’aguzzino nordafricano), ma anche nei confronti dei figli, succubi del padre.

Martedì, nel corso dell’ultimo episodio violento, l’uomo ha spezzato la mano sinistra della moglie, che è stata medicata all’ospedale Santa Corona di Pietra Ligure e dimessa con una prognosi di 30 giorni.

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