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Loano, padre-padrone maltratta i famigliari per 14 anni: arrestato dai carabinieri

Dopo anni di vessazioni ieri la moglie ha avuto il coraggio di dire basta

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Loano. Un incubo durato 14 anni e fatto di minacce, maltrattamenti fisici e psicologi ed umiliazioni di ogni genere. E’ quello di cui sono state vittime una 43enne marocchina e i suoi tre figli di 19, 17 e 15 anni. L’aguzzino era il marito della donna e padre dei tre ragazzi, un 53enne operaio marocchino.

L’incubo è finito ieri, quando i carabinieri della stazione di Finale Ligure e i loro colleghi della compagnia di Albenga sono intervenuti nell’abitazione della coppia a Loano. La donna, disperata per l’ennesimo episodio di violenza messo in atto dal marito, ha allertato il 112.

I militari immediatamente accorsi nell’appartamento, hanno bloccato l’uomo e (coordinati dal Pm Giovanni Battista Ferro, che ha disposto l’audizione in forma protetta dei familiari conviventi, come previsto dalla Convenzione di Lanzarote) hanno iniziato a raccogliere i primi elementi investigativi ricostruendo una grave vicenda di maltrattamenti.

Dalle indagini è emerso che dal 2002 e fino a ieri l’uomo aveva imposto famigliari la sua autorità con atteggiamenti dispotici e violenti, umiliazioni, minacce, vessazioni fisiche e psicologiche di ogni tipo, fino ad arrivare ad impossessarsi del denaro guadagnato dai suoi familiari. Violenze rivolte alla moglie (vittima preferita dell’aguzzino nordafricano) ma anche nei confronti dei figli succubi del padre.

L’episodio di ieri è soltanto l’ultimo anello di una catena di comportamenti violenti che in alcuni casi ha visto anche l’utilizzo di spranghe, tubi, suppellettili e vari oggetti contundenti con i quali l’uomo ha picchiato ed umiliato i famigliari. Per imporre la sua autorità il marito usava anche la cinghia.

Ieri notte è andata in scena l’ultima violenza: in uno dei tanti scatti d’ira, l’uomo ha spezzato la mano sinistra della moglie, che è stata poi portata all’ospedale Santa Corona di Pietra Ligure (i sanitari le hanno dato una prognosi di 30 giorni).

Dopo gli accertamenti di rito il marito è stato arrestato e condotto nel carcere di Sanremo, dove si trova a disposizione dell’autorità giudiziaria. Per il momento le ipotesi di reato mosse dalla procura e dalla polizia giudiziaria sono di maltrattamenti contro familiari e conviventi, lesioni personali aggravate.

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