Liguria. Ecco tutte le reazioni dei vari schieramenti politici dopo la protesta degli agricoltori in Regione.
MOVIMENTO 5 STELLE. “Massimo sostegno agli agricoltori, a cui vanno dati in fretta tutti gli strumenti per poter operare sul territorio, attraverso lo sblocco immediato dei bandi”. Lo dice Andrea Melis, portavoce del MoVimento 5 Stelle in Regione, in seguito all’incontro di oggi con gli agricoltori liguri in Regione.
“Inaccettabili le lungaggini burocratiche che fino ad oggi hanno fatto saltare tutte le erogazioni di bandi PSR, a causa di inefficienze di ogni tipo e continui rimpalli tra Agea, governo centrale, Regione e Bruxelles – spiega Melis – La Giunta Toti si impegni a risolvere quanto prima l’empasse e dare una spinta forte a un settore martoriato da anni di immobilismo politico. Gli agricoltori – sottolinea il portavoce pentastellato – rappresentano un avamposto fondamentale per la tutela e la salvaguardia del territorio dal consumo di suolo e da politiche indiscriminate di cementificazione. E, come tali, vanno sostenuti in ogni modo”.
PARTITO DEMOCRATICO. Il Pd è al fianco degli agricoltori liguri. Questa mattina, nel corso dell’incontro tra i capigruppo e una delegazione della Cia (Confederazione italiana agricoltori della Liguria) i consiglieri regionali del Partito Democratico Raffaella Paita, Giovanni Barbagallo, Luca Garibaldi e Luigi De Vincenzi hanno sostenuto le istanze portate avanti dai lavoratori agricoli. “Abbiamo chiesto – spiegano gli esponenti del Pd – di mandare del personale a Roma in appoggio all’Agea per velocizzare le pratiche per i bandi. I prebandi sono andati male e bisogna cambiare rotta, attraverso provvedimenti che semplifichino le procedure. Poi occorre rilanciare il progetto di Liguria Gourmet e rivedere l’organizzazione della caccia, perché il sistema in vigore al momento non ha dato i risultati sperati. Infine – concludono Paita, Barbagallo, Garibaldi e De Vincenzi – abbiamo chiesto alla Giunta di finanziare la legge sulla banca della terra per aumentare la superficie agricola media”.
RETE A SINISTRA. Ricevuta in consiglio regionale una delegazione delle imprese liguri del settore agricoltura, a seguito delle vivaci proteste di questa mattina in piazza De Ferrari; manifestazione che ha visto la partecipazione di un migliaio di operatori. L’audizione con l’assessore all’agricoltura Mai si risolve, però, con un sostanziale nulla di fatto. «Giudichiamo l’interlocuzione del tutto insufficiente, un blando tentativo che non produce alcun passo avanti – dichiara il consigliere di Rete a Sinistra Gianni Pastorino, presente all’audizione assieme agli altri capigruppo -. Non c’è dubbio che le responsabilità più pensanti debbano essere imputate ad AGEA, ma è altrettanto evidente l’immobilismo di Regione Liguria a fronte di un problema gravissimo da risolvere». Il riferimento va all’agenzia governativa per le Erogazioni in Agricoltura, da tempo impantanata con l’assurdo di un software fallato che ancora non consente la presentazione delle domande di sovvenzione; di fatto impedendo l’avvio, tanto atteso, del nuovo Piano di Sviluppo Rurale ligure.
«Il PSR sconta già 2 anni e mezzo di ritardo, presto la Liguria sarà obbligata a rendere i soldi all’Europa: vergognoso che i 313 milioni di euro a disposizione della Liguria restino bloccati solo per un problema informatico – accusa Pastorino -. Al contrario ci sono 7 regioni che procedono come treni perché si sono svincolate dall’agenzia nazionale. La nostra giunta, invece, resta ferma al palo; nel frattempo le imprese locali rischiano la chiusura». Ma lo sblocco immediato dei finanziamenti del PSR non è l’unica richiesta della CIA e dei coltivatori liguri. Perché c’è anche da risolvere il problema della semplificazione delle pratiche burocratiche: «le imprese invocano un’adeguata riorganizzazione degli uffici regionali per garantire certezza nei tempi d’istruttoria, e in generale uno snellimento delle procedure – sottolinea Pastorino -. Istanze più che condivisibili, ma a cui l’assessore non sa dare alcuna risposta».
E infine c’è il problema della “materia prima”, la terra, in una regione caratterizzata da una morfologia storicamente difficile: «già è scarsa la disponibilità di terreni da destinare all’ampliamento delle imprese agricole, in più mancano norme che limitino il consumo di suolo – conclude Pastorino -; e infine c’è il Piano Casa: un ordigno innescato, una minaccia che mette a repentaglio proprio per le terre fertili».
POSSIBILE. Il partito Possibile è sceso in piazza a Genova questa mattina a sostegno degli agricoltori liguri per chiedere alla Regione e al Governo chiarezza e azioni concrete per un settore che sta vivendo un periodo di recessione ed è una risorsa per la Liguria molto importante. La fase di stallo dello sblocco del Piano per lo sviluppo rurale, blocca oltre 300 milioni di euro che darebbero nuove risorse agli agricoltori, in un contesto dove per la prima volta in Liguria le aziende che si occupano di agricoltura sono scese sotto le 10 mila unità. Luca Pastorino, deputato di Possibile, e Gianpaolo Malatesta, consigliere comunale di Possibile, intervengono sul tema.
Piano sviluppo rurale: “Troviamo inaccettabile e imbarazzante questo ping pong di responsabilità tra il Governatore della Liguria Giovanni Toti e il Ministro delle politiche agricole Maurizio Martina. Dal 2014 sono disponibili i fondi attivabili attraverso bandi per rilanciare l’agricoltura, ma gli operatori non ne possono usufruire. Ora le chiacchiere sono finite, ci vogliono azioni concrete. E bisogna risolvere subito le difficoltà funzionali di Agea, l’ente pagatore nazionale. Continuando così, gli agricoltori non avranno neanche più i soldi per mettere la benzina nei trattori per venire a manifestare”.
Semplificare la burocrazia: “Semplificare per far fiorire e rilanciare l’agricoltura è senz’altro un passo importante. Oggi anche le piante hanno i passaporti. I floricoltori, devono rinnovare ogni anno il passaporto alle piante e ai fiori se vogliono esportare i loro prodotti all’estero. Seguendo una serie di procedure che hanno dell’inverosimile. Ci vogliono poche regole, ma chiare. Questa è gente che lavora, non può perdere tempo in pastoie burocratiche senza fine”.
Proposta di Possibile: “Mettere insieme produzione e grande distribuzione senza speculare sui nostri prodotti, in modo che si crei una sinergia utile a tutti, anche ai consumatori finali, che possono trovare un prodotto di qualità a un buon prezzo. La Liguria è famosa in tutto il mondo per il suo basilico, l’olio, i fiori. E’ ora di creare un collegamento tra i nostri prodotti e il marketing del turismo su un modello “Langhe” che può rivitalizzare la nostra Regione e attrarre turisti. Creando percorsi del “gusto”, rapporti diretti tra operatori e istituzioni del territorio. Un collante che grazie a una piattaforma informatica semplice e intuitiva possa finalmente comunicare la bellezza e la bontà della nostra Liguria”.