Savona. Ci dovevano essere anche i dipendenti della Gsl di Albenga al comizio che il segretario della Lega Matteo Salvini ha tenuto ieri sera in piazza D’Allaggio a Savona. I lavoratori, però, non erano interessati ad ascoltare le parole del leader del Carroccio, quanto a manifestare pubblicamente le loro preoccupazioni circa il futuro dell’azienda e, di conseguenza, dei loro posti di lavoro a seguito della decisione della Regione di interrompere la sperimentazione dell’ortopedia privata al Santa Maria di Misericordia.
Prima del comizio, però, i lavoratori hanno incontrato il presidente del consiglio regionale Francesco Bruzzone, che ha spiegato loro le modalità per incontrare i capigruppo e li ha convinti a scegliere una via più “istituzionale” per far riaccendere la luce sulla loro situazione.
I dipendenti di Gsl hanno recepito i suggerimenti del leghista Bruzzone e ieri sera si sono recati presso il municipio di Albenga per seguire l’assemblea del consiglio comunale che tra i punti all’ordine del giorno aveva anche una mozione che impegnava l’amministrazione ingauna alla “salvaguardia dei servizi esistenti nell’ospedale Santa Maria di Misericordia di Albenga e a tutela dell’occupazione dei dipendenti del reparto Gsl”.
In particolare il documento impegna il sindaco Giorgio Cangiano e tutta l’amministrazione comunale “a prendere contatto con la Regione e a intraprendere un’iniziativa volta a salvaguardare i servizi sanitari presenti all’ospedale Santa Maria di Misericordia, a tutelare i lavoratori coinvolti nel progetto di sperimentazione gestionale per il recupero della mobilità massiva ortopedica per i cittadini liguri con l’inserimento della clausola sociale a tutela dei lavoratori dipendenti”.
Il documento è stato votato all’unanimità da tutti i membri del consiglio comunale albenganese. Ora si attendono “nuove” dalla Regione. Che potrebbero arrivare a stretto giro: in occasione della visita dei sindaci del comprensorio al reparto di martedì sera, infatti, il sindaco Cangiano ha detto di aver preso contatto con l’assessore regionale alla sanità Sonia Viale, la quale avrebbe detto di stare “facendo approfondimenti” e che avrebbe dato “risposte entro una decina di giorni”.
“Ne prendo atto – commentava martedì Cangiano – aspetteremo 10 giorni ma per allora voglio avere delle risposte per il territorio che in questo momento rappresento, per delle persone che stanno perdendo il lavoro e per dei cittadini che devono avere risposte sanitarie. Sulle scelte non entreremo nel merito perché non è di nostra competenza, però certamente delle risposte le vogliamo”.
Intanto ieri il Cda di Gsl ha convocato una conferenza stampa convocata per annunciare che il 30 maggio l’assemblea dei soci discuterà la liquidazione dell’azienda: “Se la Regione ha intenzione di continuare questo tipo di attività – diceva ieri Francesco Berti Riboli, presidente del Cda – allora che bandisca al più presto un concorso, una gara di interesse europeo per individuare un nuovo soggetto che si occupi di continuare a trattare i pazienti (ad Albenga o altrove) con le stesse modalità messe in atto finora e che riassorba tutti i lavoratori. In questo modo ci sarà la continuità di un servizio che, a nostro modo di vedere, per le attestazioni che ci vengono fatte e per i controlli che ci vengono fatti, è di qualità più che soddisfacente”.