Albenga. I dipendenti della Gsl di Albenga sono pronti a tornare a manifestare in consiglio regionale. Oggi i vertici dell’azienda e i rappresentanti sindacali dei lavoratori si sono incontrati presso la sede dell’Unione Industriali di Savona per definire i passaggi tecnici riguardanti la situazione contrattuale degli addetti attualmente in forza all’azienda privata che gestisce il reparto di ortopedia dell’ospedale di Albenga.
L’incontro fa parte della prassi di questi casi e fa seguito alla decisione della Regione di rescindere il contratto con l’azienda ingauna: “Questa procedura – ricorda Fausto Dabove di Fp-Cgil – era già stata avviata non appena si era diffusa la notizia della scelta del governo regionale di interrompere il rapporto con Gsl. Era stata sospesa quando, a dicembre scorso, il governatore e l’assessore regionale alla sanità ci avevano comunicato di aver intenzione di prorogare la durata del contratto fino al 31 luglio e avevano dato precise indicazioni circa la tutela dell’occupazione. Da allora ad oggi, però, nessuno ci ha più fatto sapere niente e così noi siamo andati avanti per la nostra strada come previsto dai protocolli”.
I lavoratori, quindi, sono “stufi di aspettare una convocazione da parte dell’assessore regionale Sonia Viale” e perciò con tutta probabilità martedì mattina si recheranno nella sede della Regione per manifestare tutta la loro preoccupazione e frustrazione durante la seduta del consiglio regionale prevista per quel giorno.
“Per due volte abbiamo chiesto alla Regione un incontro per cercare di definire quale possa il destino dei lavoratori del reparto. Finora, però, non ci è arrivata alcuna risposta – ricorda ancora Dabove – Il nostro compito è quello di difendere i lavoratori, che in questo momento sono più che mai preoccupati: loro, infatti, continuano a lavorare senza però sapere quale sarà il loro futuro. Tutto ciò che chiediamo alla Regione è di stabilire quale debba essere il destino di Gsl. Le decisioni che arriveranno da Genova avranno un impatto più che rilevante sul futuro di più di 50 persone”.