Il giallo

I cani della polizia cercano il corpo di Frigentina Del Rosario

Il mistero nei boschi del paese dell'entroterra albenganese continua

Frigentina Del Rosario Picariello dispersa Vendone

Vendone. Sono arrivati i cani delle unità cinofile della polizia di Stato a Vendone per cercare il cadavere di Frigentina Del Rosario Picariello, scomparsa da Vendone il 2 febbraio di due anni fa. L’angoscia dei familiari che vogliono sapere e riavere almeno il corpo della loro amata Frigentina continua.

“Abbiamo saputo dell’arrivo dei cani della polizia solo quando le operazioni erano concluse – sottolinea la figlia Tanya – Ma mi hanno assicurato che torneranno per effettuare altri sopralluoghi nei boschi del paese dove presumibilmente si trova il corpo di mia madre”.

La scomparsa risale ad una domenica pomeriggio. La donna, quel giorno, indossava scarpe di gomma ai piedi, giacca nera, maglietta, i pantaloni di una tuta. Le ricerche da parte dei volontari della Protezione civile e dei vigili del fuoco erano scattate quattro ore dopo la scomparsa. Due giorni più tardi ecco arrivare il colpo di scena: in quegli stessi posti che erano stati perlustrati in lungo e in largo dalle squadre di soccorso e che non li avevano visti, nella fitta boscaglia erano apparsi alcuni indumenti della donna. Prima le scarpe quindi una maglietta. Ma erano stati anche ritrovati la giacca, quindi il telefonino cellulare e un coltello da cucina. Come se qualcuno li avesse voluti mettere lì, per distogliere l’attenzione o attirarla.

La figlia Tanya non si è mai data per vinta. In questi due anni dalla scomparsa della cara mamma ha continuato a scavare per fare emergere la verità su quel giallo di paese. “Io sono sicura che a mia madre sia successo qualche cosa di grave. Magari qualcuno l’ha fatta sparire e poi abbia disseminato i vestiti per sviare le indagini. E tutto davvero molto strano“, disse anche a “Chi l’ha visto?”.

Ma ci sono altri elementi che non tornano in questa storia: la giacca di Frigentina, ritrovata nel bosco, che era asciutta, nonostante avesse piovuto incessantemente nei due giorni precedenti. E il telefonino cellulare che funzionava perfettamente: strano che si sia acceso subito. Era rimasto per tre giorni sotto l’acqua. E a non convincere i familiari della donna è l’abbigliamento indossato nella passeggiata, soprattutto le scarpe, visto che Frigentina, di solito portava scarponi, più adatti a camminate in mezzo al bosco, in zone impervie. E poi il coltello da cucina che era stato ritrovato con il cellulare rimasto spento e poi riacceso.

Una storia nutrita da troppi misteri. Che Frigentina sia stata uccisa? Ma da chi? Forse da un cacciatore di frodo per errore che poi ha nascosto il cadavere? È una ipotesi sulla quale gli inquirenti hanno lavorato per diverso tempo coordinati dalla Procura. Ma nel frattempo arriva anche un appello della famiglia e della figlia tornata in questi giorni in paese: “Se c’è qualcuno che ha visto o sentito qualche cosa, si faccia avanti”.

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