Per sempre

Amore fino all’ultimo: perde la moglie dopo 60 anni, muore tre giorni dopo

La toccante storia arriva da Borgio: Zefferina "la Bionda" si spegne domenica, il marito Nanni la segue dopo 72 ore

zefferina nanni

Borgio Verezzi. Uniti nella vita e nella morte. L’amore eterno esiste ancora, e a Borgio ha i volti di Zefferina e Nanni, scomparsi a 3 giorni di distanza l’uno dall’altro dopo quasi 60 anni di matrimonio: una vita spesa uno accanto all’altro, letteralmente fino alla fine.

In un mondo in cui ormai le coppie “scoppiano” e il divorzio è la normalità, guardare quei visi, quei sorrisi senza tempo, riconcilia per un momento con l’idea dell’amore vero, quello che non si spegne mai, che non prevede “spazi per se stessi” o “pause di riflessione”. L’amore grazie al quale due persone diventano una, intimamente e profondamente, in un legame che solo la morte poteva spezzare. E quando ci è riuscita, quell’amore così indissolubile li ha nuovamente legati, nel tempo di un sospiro.

Lei era Zefferina Zaglia, per tutti fin da giovane “la Bionda” per via di quella chioma invidiabile, che la faceva apparire una modella. Lui era Mario Apicella, per tutti “Giuseppe”, in famiglia “Nanni”. Una storia da film, la loro, nella sua normalità. Le nozze il 18 ottobre 1956, tre figli e quattro nipoti; una vita passata a lavorare, fatta di sacrifici, ma sempre uniti.

Zefferina “la Bionda” inizia la sua vita adulta nelle risaie, immersa nell’acqua a fare la mondina, quindi il lavoro come barista ad Alassio. Lui, Nanni, lavora ai cantieri navali di Pietra Ligure. I primi anni di matrimonio sembrano usciti dalla Casa nella Prateria: i due sposini comprano un terreno sul quale, un mattone dopo l’altro, costruiscono da soli la propria casa. Dopo il primo figlio lei lascia il lavoro, trasformandosi in mamma e casalinga: eppure la sera, quando Nanni torna a casa, trova già pronti i mattoni ed il cemento, impastato da lei, per costruire ancora un muro, una stanza per il prossimo figlio. E Nanni a casa torna tardi, perché i turni sono lunghissimi e un’ora di straordinario ai cantieri, fatta dopo le 20 o le 21, rende quanto una giornata intera di lavoro. Ma l’inevitabile stanchezza scompare, quando si è in due e si ha un sogno: e così la casa cresce, un mattone dopo l’altro, tra la cena e il momento di andare a letto.

zefferina nanni

Sempre insieme, Zefferina e Nanni. “Non si separavano mai”, ricorda il genero Marco: nel tempo libero un orto in centro a Borgio, qualche lavoretto in più come giardinieri nelle case di Pietra e Borgio perché mantenere tre figli con un solo stipendio non è facile.

E così, un giorno dopo l’altro, sono passati 59 anni. Sarebbero stati 60 il prossimo 18 ottobre: ma il tempo e gli acciacchi hanno deciso diversamente, e Zefferina si è spenta domenica mattina, a 88 anni. Ed è qui, nella inevitabile tristezza di una fine, che l’amore torna a vincere. Il cuore di Nanni saluta la sua Bionda e decreta: “E’ ora di andare”. Martedì mattina, mentre lei parte per il suo ultimo viaggio, lui è in ambulanza, in direzione del Santa Corona. Dialisi, terapia semintensiva. Lui è cosciente, e la morte non lo spaventa: anzi, è il suo biglietto per raggiungerla. E in poche ore si spegne, a 85 anni.

Una storia toccante, che ha sollevato gli stessi figli e nipoti dalla sofferenza, trasformata in tenerezza. E l’amore di Zefferina e Nanni proseguirà: dopo il funerale di lui, oggi pomeriggio alle 15 a Borgio, le due salme riposeranno insieme, una accanto all’altra. Per ripetere al mondo, col sorriso, che l’amore eterno esiste: basta costruirlo insieme, come quella casa. Un mattone dopo l’altro.

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