Operazione antidroga

“Alloggio-deposito” per la droga a Quiliano: patteggiano in quattro

Nel dicembre scorso la polizia aveva sequestrato sette chili e mezzo di eroina, un chilo e sei di hashish, due etti di cocaina

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Savona. Nel dicembre scorso erano finiti in manette al termine di un’operazione antidroga che aveva portato al sequestro di sette chili e mezzo di eroina, un chilo e sei di hashish, due etti di cocaina. Questa mattina in quattro, tre albanesi e un italiano, per quella vicenda hanno patteggiato davanti al giudice Francesco Meloni.

Per Ermal Pregja, 36 anni, Ilir Veljaj, 24, e Corrado Barbarino, di 42, la pena patteggiata è stata di tre anni, sei mesi e dieci giorni di reclusione e 12 mila euro di multa, mentre per Albert Mustavataj, 32, di tre anni e dieci mesi e 14 mila euro di multa.

Secondo la ricostruzione della polizia, Pregja e Veljaj, che erano residenti a Vado Ligure, sarebbero state le “menti” dell’attività di spaccio, mentre il loro connazionale Mustavataj, 32, residente a Savona in via Scotto, e Barbarino, residente in via Roveda, sarebbero stati i collaboratori

I quattro (difesi dagli avvocati Roseo, Biondi e Giaccardi) erano accusati di aver messo in piedi un giro di spaccio tra Vado, Quiliano e Savona. Le manette erano scattate dopo un lungo periodo di osservazione da parte dei poliziotti della Questura di Savona. Ad insospettire gli agenti della squadra mobile era stato lo strano via vai intorno ad un appartamento in via Parodi a Quiliano, dove era stato sequestrato il maggior quantitativo di droga. Gli investigatori avevano così iniziato un servizio di osservazione dei tre albanesi e dell’italiano che aveva permesso di ricostruire i loro spostamenti e frequentazioni.

Quando nel dicembre scorso Barbarino e Veljaj erano saliti in auto insieme ed avevano imboccato l’autostrada, la polizia li aveva seguiti. I due erano arrivati fino a Torino dove, in corso Francia, l’albanese era sceso dalla vettura ed era salito sopra un’altra vettura dove probabilmente si era rifornito di droga. Poi era tornato da Barbarino e insieme si erano rimessi in viaggio per Savona.

Tornati nella città della Torretta erano andati in via Roveda, in casa di Barbarino, dove erano stati raggiunti anche da Mustavataj e Pregja. Passata una mezzora i quattro si erano divisi: Veljaj e Pregja erano andati in via Parodi a Quiliano, mentre gli altri due in via Scotto, in casa di Mustavataj.

I poliziotti nel frattempo avevano continuato a monitorarli e quando Barbarino aveva raggiunto Veljaj in via XXV aprile era scattato il blitz. Gli agenti avevano trovato l’albanese in possesso di un panetto di hashish e sei grammi di cocaina, mentre l’italiano aveva tre grammi di polvere bianca e 480 euro in contanti.

Poco dopo era stato fermato anche Pregja, nella sua casa, dove erano stati trovati alcuni grammi di cocaina, ma soprattutto le chiavi dell’alloggio di via Parodi a Quiliano, il vero deposito della droga. Qui erano stati trovati 180 grammi di cocaina, un chilo e 300 hashish e sette chili mezzo di eroina.

Contemporaneamente gli uomini della squadra mobile avevano perquisito anche la casa di Barbarino in via Roveda dove, nascosta in cantina, era stata trovata la droga. Per la precisione sette dosi di cocaina e diverso materiale per il confezionamento delle dosi, oltre ad una pistola “Tanfoglio 9×21” che, nonostante fosse regolarmente detenuta, era stata sequestrata.

L’operazione si era chiusa poi con l’arresto di Mustavataj che era stato fermato in un bar di piazza del Popolo, lo stesso davanti al quale secondo gli investigatori gli spacciatori incontravano i clienti. Nella sua auto c’era un’arbanella con 60 grammi di cocaina nascosti in mezzo a del riso.

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