La storia

Ad Alassio torna il “muro” di cabine e nei ristoranti spuntano le gigantografie del golfo per i clienti

Coni di visuale ridotti al minimo per vedere il mare; un ripascimento dell'arenile sarebbe utile per sistemare gli spogliatoi diversamente

Alassio. “Signore e signori guardate per l’ultima volta l’isola Gallinara, tra qualche giorno sparirà”. Ci scherzano sopra alcuni  ristoratori della passeggiata Grollero di Alassio dove è tornato il “muro” di cabine. Riparte la stagione e la vista a mare viene “oscurata” dagli spogliatoi degli stabilimenti balneari.

I gestori di un ristorante del lungomare, addirittura, hanno riprodotto l’immagine della spiaggia e del molo con una fotografia in modo tale che i clienti possano immaginare che, al di là delle cabine, c’è la spiaggia e anche il molo Mario Bestoso che divide in due la passeggiata. “Le amministrazioni comunali passate, presenti e future che permettono questa violazione dei diritti umani, il diritto di vedere il mare in una passeggiata pubblica, non sono degne di amministrare nulla – protestano quelli del comitato “anti-cabine” –  Il mondo non capirebbe tanta ignoranza, il mondo non tollererebbe questo schifo. Svegliamoci tutti, pochi “intoccabili” non possono rovinare un paese meraviglioso come Alassio”.

La battaglia ristoratori vs bagnini è iniziata. I primi a gettar benzina sul fuoco delle polemiche tra paginate di Facebook. I secondi si difendono a voce: “Chi vuol vedere l’isola venga in spiaggia dopo mangiato”. Di fatto sono pochissimi i locali del lungomare alassino dai quali è possibile scorgere il mare.  L’ideale sarebbe riuscire ad effettuare un mega ripascimento strutturale dell’arenile in modo tale da permettere di mettere qualche cabina perpendicolare alla passeggiata. Ma in tanto, puntualmente, la polemica è sbocciata alle porte dell’estate.

muro cabine foto spiaggia

“Quello delle cabine è una concezione di turismo ormai vetusto – dicono i ristoratori -. Tante cabine non servono: certo è che se alcuni balneari le includono anche nel pacchetto con sdraio o ombrellone, non se ne esce più. Non tutti le vogliono , non si può obbligare il bagnante a prenderle, sperando di giustificarne così la presenza”. Una fotografia che però non viene condivisa dai balneari, secondo i quali sono proprio i bagnanti a chiedere lo spogliatoio, ed anzi a scegliere località e stabilimenti che offrano questo tipo di servizio.

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